Un anno da dimenticare, un anno vissuto al chiuso, ma pur sempre vissuto tra proteste, polemiche, paure, l’uso di nuove parole: “Ingressi contingentati”, “Distanziamento”, “Lockdown, dibattiti su ogni piccolo aspetto della vita, improvvise e attese immersioni nella vita sociale e ritorni nelle proprie case. È da fine febbraio che il virus è arrivato anche a sud di Salerno, con il caso della biologa di Montano Antilia, arrivando a riempire le pagine dell’informazione. Da allora le cronache hanno documentato le strade deserte, l’arrivo dell’esercito nel Vallo di Diano per i 4 Comuni dichiarati zona rossa, le file dinanzi alle Poste a metà servizio, la distribuzione di mascherine, i buoni per le spese, le serrande abbassate, le morti terribili di nomi noti nelle comunità, il vigile del fuoco Lugi Morello, il parroco don Alessandro Brignone e degli anziani nelle case di riposo, e poi la didattica a distanza, fino alle immagini liberatorie dell’arrivo dei vaccini che chiudono un anno dove la pandemia è stata il tema dominante.
Il 2020 è stato anche l’anno della morte del sindaco di polla Rocco Giuliano, emblema della lotta al Covid durante la prima ondata. Ma è stato un anno difficile anche sotto altri punti di vista. Le immagini dell’alluvione che ha infestato il Golfo di Policastro hanno lasciato tutti senza fiato e ha dato un ulteriore colpo alle attività commerciali e alle popolazioni del territorio.
E anche in estate, quando la morsa del virus è sembrata allentarsi, è stato l’anno dei pezzi di spiaggia delimitati per evitare il contagio, della temperatura misurata nell’ingresso ai lidi, barriere imposte dalle norme pensate per precauzione e poi più spesso travalicate per godersi una parvenza di normalità.
È stato l’anno delle isole ecologiche al centro degli interventi giudiziari, a Vibonati giunti al termine nel 2020 con il dissequestro, a Santa Marina iniziati proprio in questi mesi. Ed è stato l’anno anche dell’ambiente più incontaminato che ha portato al record di nidi di caretta nel Cilento.
Anche la politica ha segnato i suoi passi, a livello regionale con l’affermazione di De Luca e l’elezione di tre consiglieri regionali del territorio, Tommaso Pellegrino, Corrado Matera e assoluta novità Attilio Pierro con la sua Lega. E poi l’uscita di Giovanni Guzzo dal Psi ad un passo dalla fine dell’avventura in provincia, la frattura a Sapri tra la consigliera D’Agostino e la maggioranza, l’elezione a sorpresa del sindaco Francesco Giudice ad Ispani, la conferma di Palazzo a San Giovanni a Piro. Un anno, non tutto da buttare, ma che però ci si aspetta come mai in passato di lasciare alle spalle nella speranza di un 2021 che possa ripagare di tutte le perdite.
Daria Scarpitta