Scoppia la polemica sul trasferimento degli uffici del Parco nazionale del Cilento del Vallo di Diano dalla storica sede di Palazzo Mainenti alla moderna struttura di località Montisani. L’animata discussione è scaturita dopo che i vertici dell’Ente, tramite la delibera 150 del 24 aprile scorso, hanno ufficialmente disposto il trasloco, tanto che dal 14 maggio, dunque tra meno di una settimana, la macchina amministrativa dell’area protetta sarà attiva presso il Centro per la Biodiversità. Non è questa la sua destinazione hanno lamentato molti sindaci del territorio, soprattutto i 12 che hanno aderito al Campus mediterraneo. Il progetto iniziale e che ha portato ad un investimento di oltre nove milioni di euro, prevedeva che la struttura fosse destinata ad attività di studio e ricerca sulla Biodiversità del Mediterraneo , grazie alla collaborazione della Chora Velina, università di tutto il mondo e le imprese. “ Con la collocazione degli uffici del Parco, il Centro hanno tuonato i sindaci, potrebbe perdere il suo fascino”. A denunciare quello viene identificato come un abuso, è anche il docente universitario, nonché ex direttore del Parco, Domenico Nicoletti, “qualcuno dimentica che i soldi finanziati dall’Unione Europea, servivano a far decollare in zona, una struttura di pregio non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. Si preferisce,contro ogni ragionevolezza, ha continuato Nicoletti, togliere speranza e futuro a tanti giovani in un’area come il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni, che oltre a perdere quotidianamente b i suoi migliori cervelli, è destinata ad un lento declino e desertificazione umana e culturale”.
Roberta Cosentino