Ennesimo blitz antidroga nel Cilento; l’arresto, alle prime luci dell’alba, è scattato per sette persone tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana. Le misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia in collaborazione con la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, sono state eseguite dai carabinieri del reparto Operativo di Salerno coadiuvati dagli uomini dei capitani Starace e Annicchiarico. Una lunga e complessa attività di indagine ha permesso di ricostruire, tassello dopo tassello, la fiorente attività di spaccio che aveva come base i comuni di Vallo della Lucania e di Capaccio. Dai due centri cilentani, infatti, i sette, ora arrestati, gestivano i traffici della droga che poi veniva rivenduta per lo più a giovani tra i 17 e i 22 anni. Agli arresti domiciliari sono finiti il 25enne Costantino Leo, residente a Vallo della Lucania, il 2enne Luigi Noviello originario di Marano in provincia di Napoli, il 25enne cavese Emiliano Carrera, Nicola Paparazzo 32enne di Casal Velino, e i due pregiudicati di 31e 27 anni Salvatore Maresca Giancarlo Rossi, entrambi residenti a Capaccio Scalo. E’ stato l’obbligo di firma, invece, per Susanna Di Feo, 44enne di Vallo della Lucania. Nel corso dell’operazione, portata a termine stamane, sono stati segnalati alla Prefettura di Salerno 60 giovani tra i 17 e i 22 anni quali assuntori di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa, partita a luglio del 2012, aveva evidenziato fin da subito l’esistenza di un agguerrito sodalizio criminale, tanto da rendere necessario l’interessamento per la prosecuzione delle indagini della Dda. Arrestati in flagranza di reato Noviello e Carrera, i militari avevano individuato anche una sospetta posizione di Costantino Leo, che pur essendo titolare di un’agenzia di pompe funebri a Vallo, era dedito all’attività di spaccio di droga ad una vasta clientela di giovani del luogo. Nella fiorente attività era coadiuvato da una schiera di incensurati ed insospettabili, tra i quali gli stessi Noviello e Carrera. Quest’ultimo, benché originario di Cava dei tirreni, era domiciliato a Vallo della Lucania, in quantyo frequentatore di un corso che lo avrebbe poi abilitato alla professione infermieristica, mentre Noviello, secondo quanto accertato dagli inquirenti,si era trasferito nella cittadina cilentana per sottrarsi alla guerra di camorra in atto nel capoluogo campano. La rete di approvvigionamento dello stupefacente era, invece, affidata ai pregiudicati capaccesi Maresca e Rossi, molto alle forze dell’ordine e considerati elementi di spicco della malavita locale, in particolare in considerazione del pedigree delinquenziale di Giancarlo Rossi, figlio del più noto Umberto, già affiliato alla Nuova criminalità organizzata di Raffaele Cutolo. Diversa la posizione della 44enne Susanna di Feo, sottoposta all’obbligo di firma. La donna acquistava ingenti quantitativi di hashish e di cocaina dagli spacciatori vallesi, al fine di soddisfare le necessità del figlio tossicodipendente.
Roberta Cosentino