Dopo gli esposti sottoscritti dai consiglieri di Minoranza e dai responsabili dell’oasi di Legambiente, a Capaccio scattano i sequestri, ma anche le denuncie per i responsabili del presunto scempio ambientale. Così, i lavori di pulizia dell’area di Località Laura, da intervento di riqualificazione si sono trasformati in una ennesima controversia giudiziaria. Non sarebbe accaduto se gli esecutori materiali dell’operazione di bonifica si fossero attenuti a quanto autorizzato. Secondo quanto appalto dal governo locale e autorizzato dagli enti sovracomunali, l’intervento doveva consistere nella sola rimozione dell’incannucciato e della vegetazione secca retrodunale, ma così non è stato. Nei giorni scorsi, infatti, erano entrati in azione uomini e mezzi che di fatto avevano abbattuto anche alberi decennali e arbusti tipici della macchia mediterranea. Dunque dall’area dunale di Laura, i lavori erano finiti per allargarsi anche alla fascia pinetata. Il primo cittadino Italo Voza, si era detto estraneo ai fatti e che la modifica al piano di interventi era derivata dalla sola volontà del capocantiere. Ma ora la magistratura vuole vederci chiaro e per questo è stato aperto un fascicolo. I primi provvedimenti sono stati già eseguiti. Sotto sequestro è finito quasi un chilometro di litorale già interessato dagli sbancamenti abusivi e dei quali dovranno rispondere le diverse persone denunciate. L’area di Laura oltre che a ricadere nella riserva naturale regionale Foce Sele è identificata come Sito di interesse comunitario e proprio in quel tratto a pochi passi dal mare, secondo indiscrezioni, qualcuno aveva pensato di poter realizzare dei parcheggi a pagamento. Ma il piano per fortuna non è andato a buon fine.
Roberta Cosentino