Dopo la diffusione della notizia di soppressione della presidenza e della segreteria dell’Istituto Comprensivo di San Giovanni a Piro, è iniziata la mobilitazione a tutela del lavoro svolto fino ad oggi dalla preside Maria De Biase, costretta a chiedere il trasferimento presso altre realtà scolastiche. Al di là dell’aspetto economico, perché i il comune cilentano perde due uffici e quindi due posti di lavoro, c’è l’aspetto didattico. Alla luce di quanto previsto dal decreto di sottodimensionamento, il prossimo anno scolastico la guida dell’Istituto Comprensivo “ Teodoro Gaza” sarà affidata ad un reggente che “come spesso accade in questi casi – sottolinea Maria De Biase – arriva da lontano e raggiunge la scuola solo poche volte al mese per firmare documenti”. Per rendere meno amaro il futuro della scuola sangiovannese è stata così avanzata una proposta che dovrebbe servire a garantire almeno la continuità del lavoro cominciato all’interno della scuola e a consolidare i risultati raggiunti. Con la dirigente, ormai perdente posto, il Gaza ha infatti raggiunto finora importanti traguardi e messo in campo progetti di grande interesse. L’idea di poter, dunque, continuare un percorso già avviato con successo, è stata espressa e illustrata in un incontro pubblico, alla presenza del sindaco di San Giovanni a Piro, Maria Stella Giannì. Nella proposta della dirigente,formulata d’intesa con il comune, si chiede alle autorità competenti che la reggenza possa essere affidata a Maria De Biase e che l’Istituto Comprensivo possa successivamente essere accorpato alla scuola che la stessa De Biase andrà a dirigere, in seguito alla sua domanda di trasferimento, che con molta probabilità sarà presentata anche in scuole del territorio a sud di Salerno ancora senza un dirigente. La proposta è stata quindi condivisa in pieno dal sindaco Giannì, che nell’incontro pubblico si è impegnato a compiere tutti gli atti di sua competenza ed è diventata il contenuto di una petizione on line a tutela dell’Istituto. Alla riunione era presente anche l’ex presidente del Parco, Giuseppe Tarallo, il quale ha colto l’occasione per sollecitare il Parlamento ad approvare la legge sui piccoli comuni che da anni giace nei cassetti. “ I nostri paesi – ha detto Tarallo– continuano a spopolarsi perché lentamente vengono privati di servizi essenziali come la scuola”.
Antonietta Nicodemo