Lottano per salvare l’Istituto Comprensivo Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro e ogni giorno adottano nuove misure per far sentire la propria voce. Sono i docenti del plesso, i genitori degli alunni, ma anche semplici cittadini, comitati e singoli rappresentanti della società civile che si stringono attorno alla dirigente della scuola, la Prof. Maria De Biase che dal nuovo anno scolastico dovrà lasciare l’Istituto . Mancano all’appello infatti 15 alunni per il 2013/2014 e per le leggi fredde che si basano su meri calcoli e numeri, la scuola non potrà mantenere la propria autonomia, perdendo la Presidenza e la Segreteria. La mobilitazione dunque diventa una necessità visti i numerosi progetti avviati in questi anni che hanno portato il piccolo istituto ad affermarsi in ambito nazionale e internazionale. Per dirne solo alcuni l’Istituto ha avviato 4 orti che forniscono anche i prodotti usati nella mensa, insegna a vivere senza produrre rifiuti, diffonde la responsabilità e accortezza dal punto di vista energetico, è una scuola “di transizione” avendo abbracciato le idee del movimento Transition Town ed ha vinto numerosi premi e concorsi tra cui la Nave della Legalità. Tutto questo potrebbe scomparire con la perdita dell’autonomia e la necessità di intervenire è sentita da docenti, cittadini e anche dall’ex Presidente del parco Giuseppe Tarallo. Nei giorni scorsi chi lotta per salvare il Gaza si è fatto promotore di una giornata in cui oltre agli interventi che si sono succeduti è stato dato un abbraccio simbolico alla scuola, con un girotondo che ha compreso l’intero Istituto . Un’altra iniziativa viaggia in rete quella di inviare una propria foto con la scritta “io sto con il Gaza” per vedersi pubblicare su Fb ed entrare in questo movimento di opinione. La speranza per chi vi fa parte è che la dirigente De Biase, essendo perdente posto, venga almeno trasferita in una scuola limitrofa e mantenga la reggenza di San Giovanni a Piro continuando la sua opera che, dicono convinti i suoi sostenitori, potrebbe aprire anche nuovi sbocchi occupazionali se dovesse andare avanti l’idea della Preside di rendere il gaza istituto di formazione per altre scuole.
Daria Scarpitta