“Non è un problema di soldi, ma da chi andremo a lavorare domani, con quali garanzie”. Così gli operai del Corisa4 in protesta da lunedì scorso in piazza Vittorio Emanuele a Vallo della Lucania replicano dopo l’annuncio del Commissario liquidatore Domenico Del Gaudio di aver messo in pagamento 3 mila euro a testa e di aver pronti nuovi arretrati per la prossima settimana. I lavoratori non sono soddisfatti. “2 mensilità su 18 mai erogate ad alcuni di noi sono poche e non servono a coprire la nostra esposizione bancaria – dicono – quello che vogliamo è un piano definito. Dopo tre anni, invece constatiamo che un piano non c’è. Se il Commissario non è grado di dare risposte e di trovare una soluzione come è stato fino ad ora, allora è meglio che lasci l’incarico tanto più visto che non è disposto a confrontarsi con nessuno”. La denuncia degli operai è molto aspra. “Sette addetti all’impianto di Casal Velino – continuano – sono stati mesi senza far niente e ora il Commissario si accorge che l’impianto non può essere riaperto perché necessita investimenti per cui mancano le risorse, altri operai non lavorano perché non sono neppure provvisti dei dispositivi antinfortunistici e ancora nessuno è in grado di dare risposte concrete. Tutto questo ricadrà sui contribuenti di questo territorio che dovranno pagarci anche lo stipendio per non fare niente visto che noi dipendiamo da un Consorzio di Comuni e saranno questi a dover trovare il denaro”. I lavoratori si sentono un peso per il territorio anziché un valore come dovrebbero essere in quanto esecutori di un servizio per la collettività e anche stamane si sono detti pronti a restare in presidio fino al giorno della festa di San Pantaleone, patrono di Vallo della Lucania.
Daria Scarpitta