L’entusiasmo per l’avvio degli abbattimenti degli ecomostri di Montecorice ha subito un arresto. Terminate le demolizioni del primo manufatto costruito abusivamente in una delle aree pi ù suggestive del parco nazionale del Cilento, improvvisamente il martello demolitore ha subito un guasto, provocando così l’interruzione delle attività di bonifica. Deluse le aspettative di coloro che da lontano hanno seguito le operazioni e che speravano, già ieri pomeriggio, di vedere rasi al suolo tutti e quattro gli ecomostri delle Ripe Rosse. Ma gli addetti fanno sapere che non appena sarà risolto l’inaspettato intoppo le ruspe entreranno nuovamente in azione. Il progetto, curato dall’architetto Mario Giudice, prevede, oltre alla demolizione delle quattro opere abusive, il ripristino dello stato originale dei luoghi, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica in modo così da potere del tutto cancellare lo scempio iniziato nel 1981. Codacons e Legambiente, manterranno comunque alta la guardia. «Questi segnali – ha fatto sapere Michele Buonomo di Legambiente Campania – dimostrano come, probabilmente, sul piano culturale la battaglia contro l’abusivismo edilizio si stia vincendo. La notizia ci infonde nuova forza per continuare la nostra battaglia per la bellezza, che è la più grande risorsa del nostro Paese».
Roberta Cosentino