E’ tornato in libertà il professore Luigi Bovienzo, docente presso l’istituto leonardo da Vinci di Sapri, coinvolto nell’operazione Plinius per aspetti legati alla sua libera professione di ingegnere e per questo arrestato lo scorso 12 luglio, a Scalea, insieme ad altre 37 persone tra le quali il sindaco e diversi assessori della cittadina dell’Alto Tirreno Cosentino. Il Riesame, infatti, ha accolto la richiesta presentata dai legali del 53enne revocando il provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari. Per il docente , noto nel golfo di Policastro, come per altri indagati sono state disposte pene meno afflittive. Oltre che per Luigi Bovienzo, anche , i fratelli Pino e Olgarino Manco e Giovanni Oliva, ex comandante dei vigili urbani di Scalea, è stato disposto l’obbligo di firma. Va agli arresti domiciliari, invece, Giuseppe Biondi, 44enne, dipendente comunale, detenuto finora nel carcere di Cosenza. Rigettate , al contrario, le richieste per l’assessore comunale Antonio Stummo, il padre Mario Stummo, capo dell’omonima cosca, l’affiliato Francesco Saverio La Greca e il dipendente comunale Antonio Amato. Alvaro Sollazzo invece ha rinunciato al giudizio del riesame, che il prossimo giovedì, 8 agosto si pronuncerà sulle posizioni di Maurizio Ciancio, ex vicesindaco con la carica di assessore al momento degli arresti, e il tecnico comunale Vincenzo Bloise. per tutti le accuse ipotizzate vanno dall’associazione mafiosa, al concorso esterno, dal sequestro di persona, alla corruzione, e ancora turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento amministrativo e concussione aggravati dal metodo mafioso. Intanto resta da capire la posizione di altre persone coinvolte nella maxi inchiesta che ha svelato legami tra la malavita calabrese, la politica e l’ imprenditoria.
Roberta Cosentino