Avevano messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere finalizzata all’induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di donne italiane e straniere, in massima parte provenienti dall’est Europa o dal Sud America, per questo, alle prime luci dell’alba di oggi sette persone sono state tratte in arresto dai carabinieri del comando provinciale diretti dal colonnello Francesco Merone. La maxi operazione ha toccato i comuni di Vallo della Lucania, Agropoli e Casalvelino. Le indagini erano partite lo scorso novembre, quando i militari della Stazione di Vallo, soccorsero un 35enne ucraina . La donna, solo a distanza di giorni e dopo aver recuperato le forze, nonostante i forti timori per la sua incolumità, riuscì a raccontare quanto accadutole. Il primo nome ad emergere fu quello di una connazionale , la trentenne Ella Aron. Lei insieme ad altre quattro ragazze, per convincerla a consumare un rapporto sessuale, l’avrebbe picchiata selvaggiamente. Il rapporto secondo quanto poi ricostruito si sarebbe dovuto consumare all’interno del club Privè Malibù ubicato in contrada Forestella, alle porte di Vallo della Lucania, con un cliente che, a detta della vittima, aveva già pagato alla ARON, vera e propria “maitresse” del gruppo, anticipatamente la somma di 150 euro. Un racconto frammentario che ha dato comunque il via ad una articolata attività investigativa che ha permesso di ricostruire l’organizzazione che operava proprio all’interno del locale notturno vallese, dove oltre al ruolo di vertice di Ella ARON, spiccavano le figure del convivente Fabio CITRO, trentasettenne del posto, del trentanovenne Luciano ALIBERTI, con piccoli precedenti per truffa, con la collaborazione del settantunenne Mario CITRO, padre di Fabio, il quale risulta essere il titolare del contratto di affitto del locale che figura come affiliato al Centro Sportivo Educativo Nazionale ma la cui reale destinazione è risultata essere completamente diversa. Le indagini hanno consentito di appurare in primo luogo che il club era la sede dove i gestori favorivano, lucrando, gli incontri dei clienti con le ragazze le quali avevano il compito di indurre l’avventore a “farsi offrire da bere” percependo poi una percentuale su ogni consumazione per poi, eventualmente, essere disponibili ad ulteriori e più ardite richieste, ovviamente a tariffazione maggiorata. La necessità di attuare una frequente rotazione delle ragazze tra diversi locali o di reclutare altre donne, ha fatto emergere, nel corso delle indagini, ulteriori figure e in particolare legate ad un secondo club privè, l’“Exclusive Disco Club” di Stella Cilento. Lì il ruolo di “dominus” era ricoperto dal titolare Eugenio RUSSO, quarantaquattrenne di Agropoli che si avvaleva della collaborazione di Aldo GIORDANO, sessantenne di Casalvelino, il quale procacciava contatti tra i gestori dei locali e le potenziali “lavoratrici”, nonché di Pasquale DE STEFANO, trentacinquenne anche lui di Casalvelino, che invece aveva il compito di accompagnare materialmente le ragazze nei tragitti tra la stazione e le case di volta in volta individuate per il loro soggiorno nonché presso i posti di lavoro, praticamente un “addetto alla logistica”. Per Luciano ALIBERTI, Aldo GIORDANO e Eugenio RUSSO si sono aperte le porte della locale casa circondariale mentre per Ella ARON, Mario CITRO e Pasquale DE STEFANO sono stati disposti gli arresti domiciliari. Mentre, per Fabio CITRO invece è stata disposta la sospensiva della misura
Roberta Cosentino