Sentenza innovativa al Tribunale di Vallo della Lucania nell’ambito del processo intentato da due coniugi di Agropoli nei confronti di un chirurgo vallese per un intervento al seno mal riuscito. La Corte ha stabilito il risarcimento per il danno subito alla sfera sessuale anche al coniuge, con una decisione all’avanguardia che viene plaudita dall’avvocato della coppia, l’agropolese Renato Abbate. La vicenda ebbe luogo nel 2004 quando la donna, una 49enne, si sottoposto ad una mastoplastica additiva ad entrambi i seni. L’intervento non andò come previsto: i seni della donna avrebbero avuto dimensioni differenti e alcune deformazioni legate al movimento delle braccia. Un grave problema estetico che portò la donna a sottoporsi a numerose visite mediche, rassicurata dal chirurgo che tutto sarebbe tornato alla normalità, cose che invece non avvenne. La signora fu costretta ad asportare entrambe le protesi, tra l’altro proprio quelle riconosciute come cancerogene qualche tempo fa e tolte dal mercato. L’avvocato della coppia è riuscito a dimostrare in Tribunale le ripercussioni psicologiche oltre che di salute, subite dalla donna, avanzando anche il danno subito dal marito, privato della serenità familiare e del diritto alla sessualità. Il Tribunale vallese ha accolto questa tesi, condannando il chirurgo e riconoscendo alla donna un risarcimento di circa 34 mila euro e al marito, cosa assolutamente nuova, un indennizzo di circa 7 mila euro.
Daria Scarpitta