Sono ore di attesa per il Tribunale di Sala Consilina. Dopo la protesta messa in piazza, ieri, dai sindaci del Vallo di Diano dinanzi Palazzo Chigi, per manifestare il dissenso nei confronti del piano di riordino della geografia giudiziaria nazionale, che prevede la soppressione del Foro salese, il Ministero avrebbe, per certi versi, riaperto l’istruttoria sul presidio giudiziario di Via Tressanti. La discussione sarebbe stata riavviata, oltre che su Sala Consilina anche su altri due tribunali minori destinati a scomparire da domani: quello di Chiavari in Liguria e di Nicosia in Sicilia. Gli amministratori dei tre territori accumunati dallo stesso destino dopo il fronte comune di ieri mattina in Capitale, almeno per il momento, avrebbero deciso di adottare le stesse strategie e tutti sarebbero pronti a dimettersi qualora dovesse giungere ai loro indirizzi una risposta negativa. Tuttavia in queste ore non c’è spazio per i cattivi pensieri e all’ammarezza di questi giorni ha ceduto il passo un cauto ottimismo. Lo spiraglio si sarebbe aperto durante la veglia di questa notte. Proprio mentre a Sala Consilina, continuavano i presidi di protesta e si organizzavano le mosse successive da compiere, il Guardasigilli, che fino a tarda sera aveva ribadito di non avere alcuna intenzione di fare marcia indietro sulla riforma, alla fine ha, invece, accettato di riesaminare i tre casi. Le rimostranze degli amministratori valdianesi in quel di Roma, dunque, hanno sortito un primo iniziale effetto. Anche dinanzi Palazzo Chigi hanno evidenziato l’anomalia del provvedimento che annette Sala Consilina, come unico caso in Italia, ad un tribunale fuori regione, fuori provincia fuori corte d’appello e finanche in un edificio inadeguato dal punto di vista strutturale ed anche logistico. Intanto ieri mentre i sindaci si rendevano protagonisti in capitale di una lunga e accesa discussione con i rappresentanti delle istituzioni centrali nel Vallo Diano gli avvocati e i vari rappresentati dei comitati e delle associazioni paralizzavano il traffico prima sulla statale e poi sulla Salerno Reggio Calabria. Ci sono volute diverse ore prima che il lungo serpentone di auto e camion che ha proceduto a passo d’uomo si dissolvesse facendo ritornare alla normalità la circolazione autostradale. Per tutti la primissima speranza è che il provvedimento di chiusura possa essere almeno rinviato, altrimenti da domani, dopo circa un secolo il Tribunale di Sala Consilina dovrà chiudere definitivamente i battenti.
Roberta Cosentino