Arriva il primo si da Napoli. La commissione consiliare permanente della Regione, presieduta da Angelo Polverino, ha approvato all’unanimità il progetto di legge per la modifica del nome di Capaccio in Capaccio Paestum. L’istanza della nuova denominazione, approvata in Consiglio Comunale il 29 dicembre 2012, corredata dal parere favorevole del Consiglio Provinciale di Salerno, e adottata con delibera del 14 febbraio scorso, è stata promossa dal Comune di Capaccio per esigenze toponomastiche, storiche, culturali e turistiche. “E’ una richiesta che ci viene da tutto il mondo” spiega il sindaco, Italo Voza. Il nome di Capaccio deriva da Caput Aquis e fa riferimento all’insediamento abitativo sorto nei pressi del Santuario della Madonna del Granato, dopo che i pestani abbandonarono la pianura per sfuggire alla malaria. Ma di Capaccio è conosciuta soprattutto Paestum, città antica fondata dai Greci nel 600 a.C. e patrimonio dell’umanità. “Modificare Capaccio in Capaccio Paestum -dice Voza- non è, dunque, un cambiamento ma un arricchimento. La richiesta è stata motivata anche dall’esigenza di sviluppare la potenzialità di crescita economica, sociale e occupazionale del territorio”. Dopo l’esame in commissione, il progetto di legge sarà sottoposto al Consiglio regionale per l’avvio della procedura di indizione del Referendum consultivo.