Il tribunale di Sala Consilina è ufficialmente soppresso. Da Roma non è arrivato il tanto atteso provvedimento di salvataggio e così le proteste non sono servite ad evitare la chiusura. D’ora in avanti la competenza sull’area più a sud della provincia di Salerno è tutta del Palazzo di giustizia di Lagonegro; ed è da lì che di buon mattino sono partiti i primi corrieri per ritirare non solo in via Tressanti, ma anche nella sede distaccata di Sapri, pile e pile di documenti. Nel Golfo gli incaricati hanno avuto compito facile, senza alcuna interferenza hanno potuto prelevare gli atti giudiziari e trasferirli, così, a Lagonegro; nel Vallo di Diano,invece, come era prevedibile che fosse, la strada è stata sbarrata. Impedito il passaggio anche al procuratore capo del foro di Lagonegro Vittorio Russo. Arrivato alle nove ha dovuto attendere non poco prima di poter scendere dall’auto sulla quale viaggiava. Più tardi il Presidente del tribunale di lucano Matteo Claudio Zarrella, giunto a Sala Consilina, ha chiesto al sindaco Ferrari un incontro privato, assieme agli altri primi cittadini del comprensorio, per ascoltare le loro motivazioni e valutare le proposte presentate. L’esito dell’incontro, che ha avuto luogo presso il palazzo di città salese e a cui ha preso parte anche il procuratore Russo, non è stato ancora reso noto. La tensione sale di ora in ora per questo la situazione è in continua evoluzione. Da Lagonegro sono decisi a far rispettare l’ordine partito da Roma, dal Vallo di Diano sono sempre più fermi nel voler difendere fino all’impossibile il tribunale, che comunque ormai non esiste più.
Roberta Cosentino