Bici elettriche e pensiline fotovoltaiche, un progetto interessante ed ambizioso del Parco Nazionale del Cilento che rischia però di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, visto che resta viziato dalla difficoltà di risolvere il nodo gestione e un altro aspetto molto pratico: il funzionamento stesso del fotovoltaico! Il progetto Bike Sharing, della GCI Group, società che opera nel settore della green mobility, è un investimento che il Parco ha deciso di compiere su Ascea e Casalvelino con la costruzione di 2 pensiline fotovoltaiche stand alone che consentono il noleggio di biciclette elettriche per escursioni e spostamenti tra i due Comuni. Una, infatti, è ubicata presso la stazione ferroviaria di Ascea e l’altra presso l’area portuale di Casal Velino. I lavori, partiti nell’agosto 2012, hanno consegnato delle pensiline completamente automatiche, perchè basandosi sul fotovoltaico sono in grado di autoalimentarsi fino a 5 giorni e di rigenerare le batterie delle bici elettriche rendendo disponibili fino a 15 ore di autonomia. Un turista che arrivi ad Ascea può avvicinarsi a queste pensiline, usufruire del totem informativo inserito in esse che indica le informazioni sulle stazioni bike sharing connesse, su eventi comunali, pubblicità o sulla situazione relativa ai posteggi, e, se ha sottoscritto un apposito abbonamento, servirsi delle bici parcheggiate, pagando con l’apposita carta magnetica. Il costo del progetto è stato complessivamente di 124 mila euro, sostenuti in diversa misura da Parco e Ministero dell’Ambiente e per un 10% dai Comuni. I primi mugugni sono però arrivati, perché a distanza di più di un anno, quello che doveva essere un servizio in più per i turisti si è trasformato in un’incompiuta. Una quindicina di giorni fa è stato effettuato il collaudo delle strutture , una decina di bici sono già in possesso del Parco ma restano due questioni: primo la stipula della convenzione tra l’area protetta e i due Comuni per definire la gestione e secondo, cosa forse ben più importante, l’allaccio dei pannelli fotovoltaici alla rete Enel senza del quale le strutture non possono funzionare. Dal Parco arrivano rassicurazioni che tutto è a posto e che il servizio partirà presto, tanto più che c’è già in animo di realizzare una terza stazione, e dunque un’altra pensilina all’altezza degli scavi di Velia, ma il timore che manchi proprio la linfa vitale al progetto resta.
Daria Scarpitta