Cilento e Vallo di Diano scenari, nel weekend di due false rapine: una a Capaccio nel tentativo di eludere il Fisco, l’altra a San Pietro al Tanagro per giustificare una notte brava. Protagonisti, in ambo i casi, due uomini: un imprenditore 53enne e un operaio quarantenne. Nessuno dei due però è riuscito a convincere le forze dell’ordine e così per entrambi è scattata la denuncia. Nella città dei Templi ha fatto ricorso a quello che gli inquirenti definiscono un frequente trucchetto il titolare di una affermata azienda. Recatosi presso la locale compagnia dei carabinieri ha denunciato la sottrazione di merce per un valore di oltre duecentomila euro. Ha iniziato ad esporre i fatti, ma nel giro di poco tempo è caduto più volte in contraddizione e tanto è bastato agli inquirenti che quella appena prospettata non era nient’altro che una arrangiata messa in scena. Il 53enne così non è riuscito ad andare avanti nella sua menzogna e messo davanti alle sue evidenti contraddizioni è crollato fino a confessare tutto. Ha spiegato ai carabinieri di non aver subito alcuna rapina e di essersi inventato tutto per eludere Fisco. Dunque ora oltre a dover pagare le tasse dovrà anche vedersela con i grattacapi giudiziari dopo la denuncia sporta a suo cario.Analoga strategia, come detto, quella adottata da un 40enne valdianese, ma l’ obiettivo finale non era quello di eludere il Fisco, ma probabilmente, così come riferito dalle forze dell’ordine, evitare, più semplicemente, una lavata di testa dai familiari dopo aver trascorso una serata a “spendere e spandere” probabilmente in alcuni locali notturni. Ha chiamato il 112 e ha così iniziato il suo racconto, asserendo di essere stato rapinato della somma di 500 euro da alcuni giovani, tre per l’esattezza. Ma avviate le indagini non ci è voluto molto ad appurare che si trattava di una grossolana bugia. Acquisite infatti le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza gli uomini del tenente Emanuele Corda hanno chiarito tutto. Per il 40enne di San Pietro al Tanagro è scattata la denuncia a piede libero per simulazione di reato, procurato allarme e violazione di sigilli dal momento che l’auto su cui viaggiava, una Alfa 155, era sottoposta a sequestro.
Roberta Cosentino