“La legge che risarcisce le vittime del Talidomide è imparziale perché riconosce l’indennizzo soltanto ad una parte di loro”. Da Torre Orsaia prosegue la lotta di Tina Romanelli, che, 44 anni fa, è nata senza braccia perché la madre assunse in gravidanza e contro il vomito, il contergan, un farmaco che conteneva tra i suoi principi attivi il talidomide. Una sostanza che, come è stato dimostrato, causa danni al feto e soprattutto evita la formazione di arti superiori ed inferiori. Nel 1962 Lo Stato Italiano ha ritirato il pericoloso farmaco dal mercato ed ha riconosciuto alle vittime un indennizzo ma solo per quelle nate tra il 1959 e il 1965. Di qui la mobilitazione di Tina contro lo stato Italiano ritenendo “la legge per le vittime del Talidomiche anticostituzionale perché contraria al principio di tutela della salute e della solidarietà”. In questi giorni Tina ha potuto rappresentare il caso al Parlamento, dove è stata ricevuta con grande cordialità da deputati e senatori. A molti di loro ha raccontato la sua storia raccogliendo grande solidarietà e l’impegno di modifica della legge per consentire a tutte le vittime Talidomide di ricevere l’indennizzo. Alessandra Mussolini, la Santanchè Bersani sono solo alcuni che hanno fatto l’importante promessa a Tina. Anche il vice ministro, Antonio De Luca, commosso, ha ascoltato il suo racconto, invitandola a raggiungerlo a Salerno. “L’attenzione che hanno mostrato al mio problema- afferma Tina Romanelli- mi ha sorpreso e sono convinta che il ministero della salute non tarderà a modificare la legge. Devo ringraziare il sindaco di Alfano Amelia Viterale, il consiglire di maggioranza di Torre Orsaia Pina Vairo e l’on Franco Cardiello se ho potuto fare ingresso in Parlamento”.
Antonietta Nicodemo