Condannato a un anno e sei mesi l’automobilista che il 2 settembre del 2012 tamponò e uccise Carmine Pinto, il 17enne di Capaccio che a pochi metri dal luogo dove si consumò il drammatico sinistro, avrebbe, invece, raggiunto l’abitazione dove viveva con i nonni. Il conducente del veicolo, anche lui un ragazzo, un 21enne capaccese, è stato condannato per omicidio colposo al termine del rito abbreviato svoltosi al Tribunale di Salerno. Il giudice dell’udienza preliminare gli ha concesso le attenuanti generiche e ha tenuto conto sia dell’offerta del risarcimento del danno che dello sconto previsto dal rito alternativo, che consente la riduzione della pena fino a un terzo. Il minore in sella al suo scooter, si fermò all’incrocio tra via Precuiali e la provinciale 315, per dare la dovuta precedenza alle vetture che transitavano sull’asse principale. Stessa cosa avrebbe dovuto fare la macchina che sopraggiunse dietro di lui. Così però non fu. La macchina guidata dal 21enne, ora condannato, gli piombò addosso alle spalle prendendolo in pieno e scaraventandolo giù dalla sella e poi contro il parabrezza di un auto in transito. Per il 17enne da tutti soprannominato il gigante, per via della sua statura, non vi fu niente da fare. Morì dopo tre giorni di agonia all’ospedale di Nocera. Ieri il procedimento giudiziario si è chiuso con la condanna del responsabile del tragico sinistro.
Roberta Cosentino