Adescavano minorenni su facebook, riuscivano ad allontanarli dai loro interessi e li convincevano a consumare rapporti sessuali con loro. Per gli incontri hot con due ragazzini appena quattordicenni, all’alba di oggi, sono finite in manette due casalinghe residenti nel Vallo di Diano. A far scattare le indagini la denuncia sporta, qualche mese fa, dalla madre di uno dei minori vittima delle attenzioni morbose. Aveva notato dei cambiamenti nei comportamenti del figlio che prima si era allontanato dagli studi, poi dall’abitazione anche in orari notturni. I sospetti della madre attenta hanno trovato conferma, quando i genitori sempre più preoccupati hanno iniziato un maggiore, ma discreto controllo sugli spostamenti del figlio fino a riuscire ad accedere al profilo face book. E’ stato proprio sulle pagine del social network che sono venute fuori le prove inequivocabili. Le successive indagini coordinate dalla procura della repubblica presso il tribunale di salerno hanno permesso non solo di accertare la veridicità e la fondatezza relativa agli atti sessuali con i due minorenni da parte delle due donne ora arrestate, “ma, si legge nell’ordinanza, parallelamente consentiva di verificare che il contesto ambientale di riferimento appariva del tutto insensibile all’istanza di aiuto proveniente dalle giovanissime parti offese” alcuni genitori, riferisce il Gip, si erano rifiutati di denunciare quanto subito dai propri figli, facendo così mancare la condizione di procedibilità a carico delle due donne , per alcuni episodi specifici. Malgrado tale rifiuto tuttavia l’indagine è andata avanti , e questo, ha consentito di far luce, su quella che il gip, nell’ordinanza cautelare definisce: “ particolare devianza non facilmente controllabile di cui risultano portatrici le due donne e, quindi, il pericolo della recidivanza, constatati i rapporti intrattenuti con altri minori e altri uomini. Le investigazioni e le relative intercettazioni telefoniche, hanno, infine impedito in due occasioni che una delle due casalinghe arrestate potesse condurre un bimbo di 10 anni, all’interno dei bagni pubblici comunali, al fine di cederlo per un rapporto sessuale ad un uomo, personaggio a carico del quale procedono ulteriori investigazioni.
Roberta Cosentino