Anche la Procura di Salerno vuole vederci chiaro sulle accuse di brogli presentate dall’area cuperliana all’indomani del risultato bulgaro raggiunto da Matteo Renzi durante la votazione della convenzione. Patrizio Meccacci, coordinatore nazionale della mozione Cuperlo, è stato convocato in Procura dove dovrebbe essere sentito anche Simone Valiante, coordinatore a livello provinciale dell’area cuperliana. In ballo ci sono le accuse di brogli ma anche, secondo indiscrezioni, il tesseramento stesso del Pd con tessere in bianco firmate pare da Bersani, il che porterebbe l’inchiesta fino a Roma. D’altra parte tra oggi e domani dovrebbe arrivare il responso della Commissione Nazionale dopo il ricorso presentato da Meccacci, mentre il partito è sempre più diviso tra chi sostiene, Vincenzo De Luca e Nicola Landolfi compresi, che le accuse nascano solo da un mancato gradimento dei risultati del voto e chi invece ritiene scandaloso quanto avvenuto nel salernitano. Nel mirino, tra le altre comunità al voto per il Pd, anche Atena Lucana dove secondo le accuse di Meccacci, sarebbero andati a Renzi 242 voti di iscritti mentre alle ultime politiche i voti al Pd erano stati 204. “ Non ho elementi per pronunciarmi- ha detto Simone Valiante- ma la cosa è anomala. Attendiamo il verdetto della Commissione e poi vediamo..” Nulla di strano, invece, solo un errore e un’inversione di numeri, per Sergio Annunziata, vicesindaco di Atena da sempre pro Renzi, chiamato come responsabile proprio di quanto accaduto nel suo Comune. Con una lettera inviata allo stesso Cuperlo ha spiegato: “ I voti della convenzione domenica ad Atena sono stati 204 mentre i voti e le tessere di iscritti alle ultime votazioni per segretario provinciale sono state 242. Dalla fretta di trovare brogli in altri hanno invertito i numeri”. E poi con un’ultima stoccata ha aggiunto: “Quando ero io a denunciare che c’era qualcosa che non andava, e parlavo di fuoco amico, nessuno vedeva, perché erano tutti uniti, ora invece come avevo predetto tutti vedono. E’ per questo che ho scelto il nuovo. Ho scelto Renzi perché questo modo vecchio di fare politica cambi”.
Daria Scarpitta