I Consiglieri di minoranza del Comune di Padula, Dario M. Tepedino, Antonio Fortunati e Settimio Rienzo richiedono la convocazione del Consiglio Comunale, con all’ordine del giorno “Installazione degli impianti di telefonia mobile nell’area comunale: linee guida per l’adozione del regolamento comunale”.
“Il Gruppo Consiliare di minoranza – si legge nel comunicato stampa a firma dei tre consiglieri – ha recepito le doglianze raccolte da un folto gruppo di oltre 300 cittadini Padulesi e di Montesano Scalo, i quali hanno presentato una raccolta di firme al Sindaco del Comune di Padula con la quale hanno invitato e diffidato lo stesso a sospendere l’iter concessorio per la costruzione di una nuova antenna di telecomunicazioni da installarsi nell’area nella quale gli stessi risiedono, in attesa di trovare un sito lontano da zone densamente abitate o di far utilizzare una tipologia di impianto che, seppur più costosa per la compagnia telefonica, non comporti, neanche minimamente, dei problemi alla salute della popolazione che vive intorno all’impianto.
La Compagnia di Telefonia WIND ha, infatti, richiesto, in una area del territorio Padulese limitrofa a quella dello scalo di Montesano, il permesso a costruire per la realizzazione di una stazione radio base per telefonia mobile in sistema GSM-DCS-UMTS –LTE, prevedente la istallazione di ben 4 antenne sotto le quali verranno posizionate ulteriori 3 parabole e nell’area sottostante tutte le apparecchiature tecnologiche necessarie al buon funzionamento dell’apparato”.
“Ciò posto – continua il comunicato – pur consapevoli dell’importanza che l’adeguamento alle nuove tecnologie e la diffusione delle relative istallazioni è condizione imprescindibile per lo sviluppo economico della nostra area, i Consiglieri del Gruppo di Minoranza , ritengono che, debba essere parimenti rispettato il preminente interesse della salute pubblica dei cittadini consistente nella limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Gli studi medici in materia, infatti, non escludono, l’avverarsi di effetti sanitari a carico del’ipotalamo e dei ricettori termici posti all’interno dell’organismo che gestiscono sia la sensibilità al calore che la risposta termoregolatrice del corpo, agli effetti negativi sulla proliferazione cellulare, con incremento nella velocità di sviluppo delle cellule tumorali; agli effetti negativi sulla dinamica dello ione calcio, fondamentale per garantire la corretta comunicazione della cellula con l’ambiente circostante; agli effetti sull’ornitina decarboxilase e induzione della cancerogenesi, agli effetti che questi tipi di radiazioni potrebbero avere con la proliferazione e differenziazione cellulare; agli effetti sulla barriera ematoencefalica; agli effetti negativi sulla produzione di melatonina; agli effetti sul sistema immunitario: la sollecitazione continua dovuta all’esposizione cronica alle RF può determinare disfunzioni immunitarie, risposte allergiche e processi infiammatori; agli effetti sulla genotossicità; agli effetti neurologici e comportamentali”.
“Ritenendo, quindi – termina il comunicato – che sia necessario proteggere e garantire la popolazione tutta dagli effetti dannosi derivanti a lungo termine dalla esposizione ai campi elettromagnetici ed eliminare soprattutto dette esposizioni dalle aree nelle quali si trovino scuole ed importanti presidi sanitari (leggasi scuole elementari di Montesano Scalo e Clinica Fischietti a Padula), in virtù del c.d. “principio di precauzione” introdotto dalla legge quadro n.26/2001, che implica l’adozione di un insieme di regole finalizzate ad impedire un possibile danno futuro, prendendo in considerazione rischi tuttora non del tutto accertati, i Consiglieri Comunali hanno richiesto la convocazione del Consiglio Comunale del loro paese al fine di trovare un equo contemperamento tra sviluppo tecnologico e diritto alla salute dei cittadini, anche attraverso la imposizioni dell’uso di dispositivi tecnologici che limitino, o, addirittura eliminino i danni da esposizione come innanzi descritti e/o la individuazione di aree lontane (possibilmente di proprietà comunale, al fine di istituire un fondo di solidarietà in favore delle famiglie dei malati di tumore) dai centri abitati in cui dette installazione possano sorgere. Nel contempo invitano tutti i loro Colleghi Consiglieri Comunali del Comprensorio del Vallo di Diano a coordinarsi tra di loro al fine di adottare dei regolamenti comunali idonei a garantire i principi di cui innanzi”.