Chiedono rispetto per i defunti e le loro famiglie Domenico Vrenna della Cgil e i delegati R.S.U. dell’Ospedale di Sapri Prandi, Mega e Salvitelle. Con una lettera si sono rivolti al Manager dell’Asl di Salerno Antonio Squillante per chiedere un intervento strutturale presso i locali della Tanatologia dell’Immacolata, lì dove vengono pianti i deceduti prima delle sepoltura. I locali, piccoli e spesso “utilizzati in maniera irrazionale”, mostrano tutti i loro limiti quando ci sono avverse condizioni meteo, o quando si vengono a trovare due salme in contemporanea. Non ci sono gli spazi per contenere i parenti, non c’è decoro né rispetto per i defunti che si trovano l’uno di fronte all’altro, con i familiari costretti a mescolarsi e a non poter esprimere il proprio dolore con pudore. Di qui, la richiesta, affinché con provvedimenti rapidi e definitivi, il Manager riporti i locali ad uno stato decente. “Riteniamo inutili interventi solo manutentivi- hanno scritto nella lettera- perchè sposterebbero solo nel tempo il problema, che è strutturale e richiede, pertanto, l’elaborazione e la realizzazione di un progetto per l’adeguamento degli spazi”. La richiesta al Direttore Generale è però più ampia, visto che lamentele in passato c’erano state anche per altri reparti della stessa area, molto affollati . “Riteniamo che sia arrivato il tempo- dicono i rappresentanti sindacali- che questa Azienda cominci a programmare interventi strutturali per tutto il pianoterra dell’Ospedale di Sapri, attraverso l’ampliamento e la ristrutturazione dei locali del Pronto Soccorso, della Radiologia e della Gastroenterologia, così come già opportunamente programmato per il presidio di Vallo della Lucania”. Proprio infatti sullo stato del Pronto Soccorso, dove il rispetto della privacy è davvero appeso ad un filo con pazienti spesso divisi da fragili separè, erano già state sollevate obiezioni. Così come sugli angusti spazi della Gastroenterologia con i numerosi pazienti costretti ad aspettare l’intervento per delle ore in un corridoio stretto e buio.
Daria Scarpitta