Un vecchio adagio recitava: ” A volte ritornano” e a Sanza, uno dei Comuni più estesi del territorio campano, sembra proprio essere così. Grazie all’associazione culturale “Sanza, la città della lavanda” e al suo presidente, Vito Fico, torna in auge la lavorazione della profumatissima pianta officinale che dagli inizi del secolo scorso ai primi anni ’60 era stata protagonista di una fiorente attività industriale. Il procedimento di trasformazione, legato all’estrazione dell’essenza vergine , che veniva poi inviata in Francia per produrre profumi, costituiva infatti una fonte di reddito per molte famiglie sanzesi, impiegate nella raccolta e nella lavorazione della cosiddetta “spiga grossa”, ma con la morte dei proprietari, questa piccola attività industriale era purtroppo finita nel dimenticatoio. Grazie al progetto sviluppato da Fico e sposato in toto dall’amministrazione comunale, si è pensato bene di rispolverare questa antica attività e creare un brand, legato al binomio Sanza-lavanda, che si proprone il fine di gettare le basi per creare lavoro in loco e per promuovere le bellezze naturalistiche e storico-culturali del nostro territorio. L’intensa fragranza della lavanda sanzese, che nasce spontaneamente alle pendici del monte Cervati, qualche giorno fa, ha inebriato anche gli studios Rai di “Uno Mattina”, dove il presidente Fico ha illustrato le straordinarie qualità della pianta, fiore all’occhiello del territorio, aiutato dalla dott.ssa Mainente, docente di tecniche erboristiche all’Università di Salerno. In diretta, tra serpentine ed alambicchi, è stata estratta l’essenza di lavanda, ricca di proprietà benefiche sia a livello terapeutico che cosmetiche. Il passato dunque rivive nel presente e chissà che questo timido progetto imprenditoriale non si riveli un nuovo modo di fare azienda e di creare un indotto che aiuti il nostro territorio ad uscire dall’ombra e a tornare alla ribalta sulla scena nazionale.
Genny Gerbase