Quest’ anno la corsa agli acquisti di Natale c’è stata ma la spesa, come era facile immaginare, è stata limitatissima. Nella borsa dei regali sono finiti pensieri utili ed economici, che i commercianti non hanno dimenticato di esporre nelle loro vetrine. In calo anche le vendite di panettoni e spumanti mentre reggono i dolci prodotti artigianalmente. In molti, dovendo stringere la cinghia, hanno dovuto rinunciare anche alle vacanze fuori porta facendo ridurre le prenotazioni nelle strutture ricettive. Nel Cilento anche noti Hotel abituati a rimanere aperti in questo periodo di feste hanno deciso, in particolare a capodanno, di chiudere i battenti e riaprire dopo l’epifania. Ad affollare i piccoli comuni del parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano quest’anno, più che mai saranno le famiglie e i giovani emigrati che fanno rientro nei paesi d’origine per trascorrere le feste. Una crisi che alla fine serve a ricordare a tutti che il Natale deve essere vissuto in serenità e senza sfarzi in ricordo di quel 25 dicembre in cui in quella fredda capanna di Betlemme nacque il bambino Gesù.