Si inasprisce la vertenza mensa negli ospedali dell’ex Asl Sa3. La Dussman Service, la società che gestisce l’appalto in regime di proroga dalla fine dell’anno, lo scorso 8 gennaio in una lettera inviata ai sindacati di categoria ha chiesto il licenziamento di 22 lavoratori. Si tratta nello specifico di 13 operatori impiegati presso l’ospedale di Vallo, 2 presso il nosocomio di Sapri, 3 ad Agropoli e 4 a Sant’Arsenio. La motivazione addotta per il provvedimento, come si legge nella missiva, è “il significativo e progressivo ridimensionamento dell’attività di produzione per il quale l’Ente Appaltante non manifesta, ad oggi, la prospettiva di ristabilire il regime di produzione pregresso, con un conseguente drastico calo delle attività lavorative e contestuale forte ridimensionamento del fatturato”. Questo, aggiunto ai mancati o ritardati pagamenti da parte dell’Asl in questo periodo di tagli alle amministrazioni pubbliche, avrebbe determinato la necessità di ridurre il personale assunto. La vicenda ha fatto subito insorgere i sindacati Uil, Cgil e Cisl di categoria. Le sigle infatti sono convinte che dietro la manovra si nasconda una ripicca per come è andata la trattativa in merito al reintegro di 3 addetti al servizio mensa dell’ospedale di Agropoli. A dicembre scorso, infatti, la Dussmann aveva avviato le trattative inerenti il licenziamento di questi 3 lavoratori, ma, ad un certo punto , il tavolo di incontro con i sindacati aveva subito un netto stop. I rappresentanti dei lavoratori, infatti, non avevano accettato la proposta della Dussmann che,in cambio del reintegro immediato dei tre addetti alla mensa di Agropoli, aveva chiesto l’attivazione di una cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori dei plessi dell’ex Asl Salerno 3. Per i sindacati i dati forniti dall’Asl non avallavano le motivazioni della Dussmann e inoltre non c’erano le condizioni per questo tipo di ammortizzatore sociale, tanto più che era in corso la gara d’appalto per il servizio. Ora però questo nuovo atto con la richiesta di licenziamento di 22 addetti su tutto il territorio cilentano e valdianese. “E’ un ricatto- dicono le sigle confederali – per non aver accettato le condizioni imposte per il reintegro degli operatori impiegati ad Agropoli. Ma non ci fermeranno” Domani potrebbe aprirsi un nuovo tavolo di trattative e , se le cose , non andranno secondo i piani i sindacati sono pronti a rivolgersi alla Regione Campania.
Daria Scarpitta