L’esplosione di ieri mattina al centro oli di Viaggiano, in Basilicata, ha riprodotto il suo eco anche nel Vallo di Diano, intensificando le polemiche sulla ormai concreta possibilità di dare avvio a nuove perforazioni petrolifere. La più imminente è quella relativa al pozzo da oltre 50mila barili al giorno, il Pergola 1 a Marsiconuovo; un progetto già in fase avanzata contro cui l’area del salernitano ha espresso il suo fermo no. In particolare il comune di Atena Lucana, domenica mattina, nel corso di una seduta straordinaria del consiglio comunale, ha votato all’unanimità una delibera con cui si chiede agli ente preposti un percorso trasparente e concertato con le amministrazioni limitrofe, in modo particolare con Atena Lucana che dista appena venti chilometri dal sito individuato per la nuova estrazione di idrocarburi dal sottosuolo. Trasparenza, ma anche sicurezza e l’incidente di ieri mattina, l’ennesimo in poche settimane, secondo politici e rappresentanti delle diverse sigle sindacali, la dice lunga. Il fronte di lotta alla luce dei nuovi e preoccupanti accadimenti potrebbe allargarsi e coinvolgere tanto i lucani quanto i valdianesi. “Gli ultimi episodi, successi a cavallo dello scorso Natale e poi ancora ieri mattina, scrive in una nota Legambiente, ripropongono con urgenza il tema del rapporto tra l’attività estrattiva in Val d’Agri e la sicurezza del territorio e delle popolazioni, in particolare del sito industriale di Viggiano, impianto intrinsecamente pericoloso. Dal territorio arrivano allarmi e preoccupazioni ormai quotidianamente, con una sensazione diffusa fra la popolazione di insicurezza; la previsione, poi, scrive ancora Legambiente, di un potenziamento della capacità produttiva del centro oli, anche se giustificata da motivi di adeguamenti tecnologici, implicherà inevitabilmente un aumento dell’attività e dei rischi ad essa connessi . Dobbiamo mettere in campo, evidenza Legambiente, un sistema che sia in grado di dare certezze e sicurezze ai cittadini che oggi invece vedono la presenza dell’industria petrolifera in Basilicata solo come una minaccia per la salute e per l’ambiente. Per questo Legambiente conclude chiedendo alla Regione Basilicata anche di convocare al più presto un “Tavolo della trasparenza” sulla questione petrolifera in Basilicata che veda coinvolti tutti : Amministrazioni locali, enti Parco, Autorità di controllo, Associazioni territoriali e Ambientaliste. Intanto Feder petroli Italia, tramite una comunicato stampa, ha manifestato al comune di Atena Lucana, il proprio supporto in merito alla campagna operazione trasparenza, finalizzata a far capire e spiegare ai comuni d’Italia ed ai cittadini che cosa vuol dire Petrolio e gas nel nostro paese
Roberta Cosentino