La banda degli zingari di Agropoli è sì un clan, ma di natura familiare e non camorristica, per questo, per il sindaco Franco Alfieri cadono le accuse di aver favorito gli interessi della malavita organizzata. La Direzione Distrettuale Antimafia nel recepire le indicazioni del tribunale salernitano per le misure di prevenzione, ha dichiarato la propria incompetenza a indagare sui beni rimasti nella disponibilità dei Marotta nonostante fossero stati affidati al Comune dopo il provvedimento di sequestro. Il fascicolo, per questo, da Salerno, è stato trasmesso alla Procura di Vallo della Lucania; gli inquirenti cilentani dovranno decidere se proseguire con l’indagine oppure archiviare il procedimento. La valutazione oscillerà tra due tesi: una, quella dell’Accusa, secondo cui Alfieri ha deliberatamente favorito i Marotta, componenti del clan degli zingari , in cambio di favori elettorali, e l’altra, sostenuta dalla Difesa, secondo cui il mancato controllo sugli immobili fu dovuto solo ad un difetto di comunicazione degli uffici.
Roberta Cosentino