“Per comprendere e amare i giovani oggi, bisogna capirli innanzitutto”. Ha esordito così il Dirigente del Polo Tecnico- Professionale di Sapri, il Prof. Giuseppe Caruso, durante l’incontro dal titolo “Rapporto genitori-figli alla luce dell’esperienza educativa di Don Bosco” tenutosi nei giorni scorsi a Sapri. Il momento di riflessione è stato voluto dalla Parrocchia di San Giovanni e dal parroco Don Enzo Morabito nell’ambito dei festeggiamenti in onore di Don Bosco che culminano proprio oggi, giorno dedicato al santo sacerdote fondatore dei salesiani. Visto il suo ruolo di pedagogo e profondo conoscitore dell’universo giovanile è stato quanto mai naturale in questo contesto di celebrazioni approfondire la sfida educativa del nostro tempo assieme a chi giornalmente vive a contatto con i ragazzi, il prof. Caruso, appunto, e la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Montesano la Prof. Antonietta Cantillo . Ed è qui che il Dirigente Caruso ha messo a servizio della comunità la propria esperienza tratteggiando una gioventù difficile da imbrigliare con le canoniche categorie . “Bisogna innanzitutto capirli- ha detto- perché tempi, modi e circostanze sono diverse e ciò fa di ogni generazione un caso irripetibile. I giovani di oggi vivono con poche prospettive, tante incertezze e la ricerca della felicità immediata. Sono vittima di fragilità che la scuola deve contribuire a fortificare, aumentando la loro autostima” La diversità della nuova gioventù per Caruso va anche letta nell’ambito del mutamento del conflitto generazionale ”Oggi-ha detto- i giovani non hanno divieti dai genitori ma la licenza di essere felici e tuttavia non ci riescono”. Il ritratto del Prof. è stato affiancato dall’intervento pedagogico della Dirigente Cantillo, che ha ripreso i capisaldi del metodo educativo di Don Bosco, ragione, religione e amorevolezza per coniugarli nei tempi moderni e affermare la necessità di una buona docenza che rimetta la dignità del fanciullo al primo posto. Un incontro denso, proficuo per future azioni e sperimentazioni, reso ancora più interessante dagli stimoli posti dal moderatore, il giornalista e docente Gaetano Bellotta, che ha saputo pungolare e raccordare le riflessioni dei relatori, arricchendole anche della propria personale esperienza.
Daria Scarpitta