Come la prendereste se un giorno immaginando di trascorrere una giornata al mare vi rendereste conto che le spiagge non esistono più?! E che quella sabbia dove un tempo piantavate l’ombrellone è stata divorata dalle onde!? Possono sembrare domande bizzarre, ipotesi poco realistiche, ma così non è. Le spiagge del Cilento, e non solo, rischiano di scomparire e nessuno sembra interessarsene, almeno, concretamente. Di anno in anno gli arenili si riducono sempre più e quelli che un tempo erano ampi spazi, si ristringono a miseri fazzoletti: da Ascea a Maratea, da Camerota a Sapri la situazione non cambia, anzi peggiora. Non va certo meglio a Villammare dove la realtà parla da sola. Metri e metri di spiaggia inghiottiti, da un mare sempre più affamato, perché se da un lato si protegge, come fatto a Capitello, con la realizzazione di barriere frangiflutti, dall’altro lato le onde hanno finito per scavare sempre più, cancellando enormi porzioni di litorale e ridisegnando una nuova linea di costa. Allora a questo punto vien da chiedersi, che senso hanno le battaglie contro i lidi, per giuste che siano, se un giorno, non troppo lontano, le spiagge non esisteranno più?! E allora sì alla protezione, ma una protezione che tocchi tutti gli aspetti, da quelli più effimeri a quelli duraturi. Il riferimento cade ancora su Villammare, dopo le segnalazioni giunte alla nostra Redazione. Ben vengano i solleciti per un più attento rispetto delle leggi e dell’ambiente, ma se si nota un lido che ancora a febbraio non è stato del tutto smantellato, seppur le autorizzazioni rilasciate lo impongano, non si può non richiamare l’attenzione su un degrado molto più importante quale è l’erosione costiera e che proprio sulla spiaggia Li Piani si manifesta in tutta la sua gravità. Sempre un giorno, non troppo lontano, ombrelloni e lettini dovranno essere brevettati per il galleggiamento, perché li, presto, la spiaggia non esisterà più. Forse è davvero arrivato il momento di prendere in seria considerazione l’argomento?!
Roberta Cosentino