Si attende che arrivi presto in Italia Bruno Humberto Damiani, l’uomo chiave in grado, secondo gli inquirenti, di squarciare il velo sull’omicidio dell’ex sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Non appena rientrerà da Bogotà, dove è stato arrestato grazie alla collaborazione tra i carabinieri dei Ros e le forze di polizia colombiane, verrà sottoposto ad un lungo interrogatorio. Da chiarire infatti è ciò che è emerso dalle dichiarazioni di un pentito di Pastena a Salerno, rese note nel 2012 dallo stesso Procuratore Roberti. Secondo tali affermazioni, Damiani faceva da tramite tra una coppia di albergatori di Acciaroli e due pregiudicati del napoletano, di Secondigliano. Il giorno prima dell’assassinio di Vassallo, il 4 settembre, Damiani sarebbe stato a Napoli con i proprietari d’albergo ad incontrare gli spacciatori, incontri ripetutisi fino alla partenza di Damiani per il Brasile il 7settembre e avvenuti anche a Salerno e nel Cilento. Il 5 settembre, a distanza di poche ore dall’omicidio, Damiani sarebbe stato visto al porto di Acciaroli con i due napoletani mentre parlava con l’albergatore. Il pentito arriva anche a dire che la mano che ha teso l’agguato al sindaco pescatore è proprio quella di Damiani, notizia fatta trapelare da uno stesso familiare del “brasiliano” che si sarebbe vantato della cosa. A spingerlo all’azione criminale nei confronti di Vassallo la rabbia per l’intromissione del l’ex primo cittadino nel business nella droga nel Cilento e quel diretto alterco avuto davanti ad un locale pubblico di Acciaroli in cui il sindaco pescatore gli aveva fatto capire che se ne doveva andare dalla sua cittadina. Sono tutti elementi questi che ora vanno verificati. Per questo le risposte di Damiani potranno essere centrali. Lui, anche se non fosse l’esecutore materiale del delitto, è a conoscenza di quanto stava accadendo nel Cilento, di come si stava affermando il mercato della droga e dunque potrebbe comunque fare luce sull’assassinio. Il suo legale l’avv. Michele Sarno fa sapere che Damiani chiarirà tutto. Ed è questa la speranza a cui si aggrappa la famiglia di Vassallo e tutto il Cilento che, comunque sia andata, è venuto fuori come terra di conquista, golosa fetta da accaparrarsi nelle azioni strategiche dei gruppi criminali campani.
Daria Scarpitta