E’ piena emergenza per il servizio idrico cilentano. In 7 giorni si sono verificate ben 5 guasti alle tubature, un record negativo che purtroppo non fa che evidenziare lo stato di profondo degrado in cui versano gli impianti del servizio idropotabile. Nella giornata di ieri una rottura si è registrata sempre alla condotta adduttrice “Faraone” in loc. Mingardo a Camerota. Immediato l’intervento degli operai della Consac che hanno lavorato con le ore contate, essendo già una serie di Comuni, come Celle di Bulgheria, Roccagloriosa, Torre Orsaia, Centola, Caprioli, Pisciotta e Ascea, costretti a restare per buona parte della giornata senza acqua. Tali paesi, infatti non potevano contare sui serbatoi comunali, già vuoti per il reiterarsi della dispersione idrica dovuta alle falle che stanno interessando l’adduttrice con frequenza serrata. L’intervento di riparazione si è chiuso nella mezzanotte di ieri e l’acqua ha cominciato piano piano a rifluire. Sembrava che tutto potesse tornare alla normalità, ma intanto proprio stamane, messo in funzione il telecontrollo, la Consac si è accorta subito che c’era ancora qualcosa che non andava. E così è stata rilevata una nuova rottura, sempre sulla “Faraone”, ma questa volta in loc. Case Bianche di Alfano. Il problema dunque non solo non è rientrato ma è peggiorato finendo per interessare una ventina di Comuni cilentani che per questo 20 febbraio dovranno fare a meno dell’ acqua. Oltre a quelli già citati, sono rimasti coinvolti nell’emergenza anche S. Giovanni a Piro, Camerota, Casal Velino, Omignano, Pollica e Montecorice, che oggi, avendo esaurito le riserve, dovranno fare i conti con i serbatoi a secco. L’intervento di riparazione di questo secondo guasto è già stato avviato ma, durerà con ogni probabilità fino al pomeriggio, vista la sua complessità. Per la riparazione gli operai, infatti, dovranno saldare il tubo con delle piastre speciali. E’ probabile dunque che solo in serata piano piano il servizio verrà ripristinato. Dalla Consac si torna a lanciare l’allarme e a chiedere che il problema venga risolto in maniera radicale con il rinnovamento dell’intero sistema di distribuzione idrica, ormai obsoleto, cosa che, per l’importante impegno economico necessario, può essere attuata solo mediante finanziamenti pubblici dedicati. Il riferimento è alla Regione Campania a cui con cadenza costante la Consac ha fatto pervenire progetti esecutivi, mai però finanziati. L’ultimo in ordine di tempo è candidato, con altri del territorio, ai fondi dell’accelerazione della spesa. Ed è anche l’estrema speranza. “Senza tali interventi,- dicono dalla Consac- la ns. società, benché impegnata costantemente ad intervenire nei casi di manutenzione urgente, non potrà garantire un adeguato grado di efficienza del servizio idropotabile, per il quale è necessaria una generale ristrutturazione degli impianti.”
Daria Scarpitta