Hanno tarscorso la notte nella case circondariali di Sala Conilina e Potenza tre dei quattro arrestati per la furibonda lite, scoppiata per futili motivi mercoledì sera a Lagonegro, e che ha portato alla morte di Pasqualino Di Silvio che ad ottobre avrebbe compiuto 19 anni. In carcere il fratello e il padre della vittima, Nicolino e Antonio Di Silvio, con l’accusa di tentato omicidio in concorso e rissa, e coloro che, invece, il folle piano lo hanno portato a termine e ritenuti per questo presunti responsabili della morte del 19enne, Nicola Viceconte, piantonato al San Carlo di Potenza dove lotta tra la vita e la morte e suo figlio Giuseppe. La dinamica ricostruita nelle ultime ore dai carabinieri della compagnia di lagonegro è purtroppo in linea di massima concorde con quella ipotizzata in un primo momento. Tra le famiglie diventate protagoniste della serata di sangue non vi erano precedenti, e la violenza, per quanto incredibile sia, si sarebbe accesa da uno sguardo di traverso, quello che sarebbe stato lanciato dalla vittima agli aggressori, fino ad innescare una vera propria azione di vendetta. Da una parte la famiglia Viceconte, dall’altra i Di Silvio. Dopo un primo battibbecco all’interno di un bar ristorante tra i due 19enni, la questione poco più tardi, fuori, dal locale, avrebbe finito per coinvolgere i familiari di entrami i rivali. Prima qualche ingiuria reciproca, poi spintoni , calci e pugni fino a quando non sarebbero spuntati un coltello, una spranga di ferro e un’ascia. Ad avere la peggio è stato prorpio il 19enne dal quale sarebbe partita l’occhiata dell’offesa; prima il tentativo di fuga, poi la rincorsa, poi, ancora, dopo averlo scaraventato a terra su di lui si sarebbero accaniti i Viceconte e in particolare Nicola Viceconte, che fra le diverse coltellate avrebbe sferrato quella mortale. A nulla sarebbe servito l’intervento dei Di silvio, altrettanto violento, per tentare di togliere il loro congiunto dalle mani dei Viceconte. Pasqualino di silvio sarebbe stato liberato solo quando suo padre avrebbe colpito rabbiosamente il 57enne Nicola Viceconte alla testa, fino a tramortirlo. Ma a quel punto per il 19 enne era già troppo tardi. Le coltellate sferratagli dai sui rivali gli avevano già reciso i vasi principali. La serata di pura follia si è tragicamente chiusa con un 19 morto e 4 arrestati, uno dei quali ancora non si sa se riuscirà a sopravvivere. Intanto continuano le indagini per verificare le posizioni di altre persone, presenti nel momento della violenta rissa, che partita dal niente è finita nel sangue.
Roberta Cosentino