Il suo nome mancava all’appello, ma stamane anche Natascia Pattusi, è finita nella rete dei carabinieri. Anche lei, 38 enne italiana, affiliata alla banda di croati anche per rapporti di parentela, era tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare emessi dalla Procura della Repubblica di Lagonegro. La banda dedita alla consumazione di furti e rapine in abitazioni è stata smantellata all’alba dello scorso mercoledì, nell’ambito dell’operazione Golden trips, viaggi dorati, che l’organizzazione criminale, compiva per mettere a segno i colpi in appartamenti. Con l’arresto della Pattusi, salgono a nove le persone arrestate dai carabinieri della CCompagnia di Sala Consilina diretti dal Tenente Emanuele Corda, ma a breve il numero potrebbe ancora salire visto che gli uomini dell’Arma sarebbero sulle tracce dei cinque sfuggiti alla cattura. Natascia Pattusi è stata localizzata a Frascati e lì, sentitasi con il fiato sul collo, si è costituita; dopo le formalità di rito è stata tradotta presso il carcere di Rebibbia a disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro, titolare dell’inchiesta. Come detto, sale, così, a nove i numero degli arrestati, 5 in carcere e 4 ai domiciliari. Tutti, i “delinquenti stanziali”, così li ha definiti il Procuratore capo Vittorio Russo, vivevano tra le province di Roma, Napoli, Latina e Catanzaro e, tra il febbraio 2010 e il gennaio 2014, periodo a cui fanno riferimento le indagini, avevano messo a segno almeno 31 episodi delittuosi in Campania , Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Lazio. Dei 31 furti, dieci sono stati compiuti nel Vallo di Diano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a capo del sodalizio c’era Nikolic Dalibor, 41enne nullafacente, che progettava i colpi, che venivano poi eseguiti insieme agli altri componenti della banda. A finanziare i “Golden Trips”, era un ricettatore di Napoli, Cosimo Fidato; il 56enne, anche lui finito in manette, aveva anche il compito di fornire gli automezzi, tutti intestati a prestanome, e di immettere, poi, sul mercato la merce rubata . A carico, di alcuni degli arrestati, ora, potrebbe anche essere ipotizzata l’accusa di omicidio … dal momento che ci sarebbero validi indizi per presupporre che dietro la morte dell’80enne di Montesano sulla Marcellana, Pasquale Petrosino, avvenuta a fine 2009, ci sia proprio la banda di croati. I ladri scoperti dall’anziano, non esitarono dall’usare violenza; Petrosino morì tre settimane dopo l’aggressione subita nella sua abitazione, scampò, per miracolo, alla morte la moglie dell’80enne che ferita, fu legata e imbavagliata.
Roberta Cosentino