E’ una guerra fratricida quella apertasi tra i piccoli Comuni del Cilento e Salerno capoluogo dopo la diffusione della notizia relativa al ricorso al Tar presentato dal Sindaco Vincenzo De Luca contro la Regione in merito al bando per l’accelerazione della spesa. Il primo cittadino avrebbe contestato che i circa 300milioni di euro messi a disposizione dalla misura sarebbero stati resi accessibili solo ai Comuni con popolazione inferiore a 50mila abitanti, lasciando di fatto Salerno fuori dall’opportunità, e per questo avrebbe chiesto al Tar della Campania la sospensione del provvedimento e il risarcimento del danno. Un’azione che ha sollevato un polverone nel Cilento e nel Vallo di Diano dove quasi ogni Comune ha avuto finanziato dal bando in questione almeno un progetto e ora, con l’avvio del procedimento di giustizia amministrava, rischia di vedere andare tutto in fumo. Sono infatti 450 i progetti ritenuti validi e ammessi a finanziamento , molti dedicati alla costruzione di scuole, cinema, palazzetti dello sport, al miglioramento delle reti fognarie e della depurazione, agli interventi in materia di erosione costiera. Un atto di tracotanza e di insensibilità istituzionale dunque viene definito da più parti il gesto di De Luca, stigmatizzato anche dall’Anci e dalla Cisl salernitana. “Vengono bloccati così importanti investimenti solo perché questi non interessano il Comune di Salerno” ha commentato il segretario provinciale Matteo Buono. Ma è anche all’interno stesso del Pd che giungono lamentele. L’atto viene definito come amministrativo e non politico, cioè compiuto da De Luca nella sua veste di Sindaco e un po’ forzatamente non viene dunque ravvisato un vero conflitto tra compagni di partito, ma ciò non toglie asprezza al contendere. “Come sindaco di Pollica anch’io sono pronto a difendere il mio Comune- dice Stefano Pisani, membro del direttivo nazionale del Pd- ma sono tranquillo. Il ricorso verrà bocciato. Salerno ha già avuto il programma Più Europa dedicato alle grandi città”Convinto che tutto naufragherà è anche il consigliere regionale Fortunato. “A poco o nulla – ha detto – servirà a De Luca essersi messo di traverso alle attese di sviluppo e occupazione di circa 3 milioni di cittadini campani”. Sarà, ma a meno che non intervenga la decisione di ritirare il ricorso, anche solo l’avvio del procedimento giudiziario rischia di bloccare tutto. Come se non bastasse già l’evidente rischio che corrono i progetti ammessi a finanziamento di restare delle incompiute visti i tempi ristretti (circa un anno in cui necessariamente devono essere concluse le opere).
Daria Scarpitta