“ Onda su onda il paese affonda”. E’ questo lo slogan gridato a gran voce ieri pomeriggio dagli abitanti di Buonabitacolo; diverse centinaia di persone, infatti, sono scese in strada per manifestare contro l’installazione di nuovi impianti per la telefonia mobile. Un progetto avanzato, da tempo, dalla Ericsson che prevede la collocazione di sei antenne e tre parabole da collocare in cima ad un traliccio alto più di 34 metri, in una zona a vocazione agricola e densamente abitata: località Pennino. Non bastano le rassicurazioni, la popolazione locale è decisa a sbarrare la strada alla compagnia telefonica con ogni mezzo. “ Non possiamo accettare, hanno evidenziato più volte i manifestanti, che il nostro futuro venga compromesso, la nostra salute e soprattutto quella dei nostri bambini viene prima di tutto”. Secondo gli aderenti all’iniziativa organizzata dal comitato “No antenna Buonabitacolo”, l’installazione delle antenne provocherebbe serie conseguenze sulla salubrità dei luoghi. Il primo a finire sul banco degli imputati è stato il presunto inquinamento da onde elettromagnetico, di qui lo slogan onda su onda il paese affondo. Il nutrito corteo ha attraversato le principali vie del paese fino ad arrivare, poi, in piazza Agorà e a radunarsi nei locali della biblioteca comunale. È stato a quel punto che il professore Luigi Maximilian Caligiuri, uno dei maggiori esperti internazionali di inquinamento elettromagnetico, ha reso noti gli effetti che l’installazione dell’antenna potrebbe generare e sarebbe davvero poco lo spazio lasciato alle interpretazioni. Il sindaco Beniamino Curcio, al termine della riunione, ha fatto sapere che è stata avviata la procedura per il ricorso in Consiglio di Stato . Il comitato, in rappresentanza di tutta la popolazione presente, ha chiuso la manifestazione ribadendo il secco no a qualsiasi tipo di installazione di antenne nel territorio, appellandosi al principio di precauzionalità.
Roberta Cosentino