Basta con la guerra tra i comuni e con la tutela dei piccoli interessi locali che accentuano sempre più il senso di campanilismo e che comportano solo perdite all’intero territorio: come quella del Tribunale di Sala Consilina che ha regalato sviluppo a Lagonegro e quella della gestione dell’acqua affidata al Consac di Vallo della Lucania. Tutte privazioni nate da conflitti interni ai gruppi comunitari di un’ unica realtà e che hanno portato a potenziare altri paesi. Sono queste, insieme anche al depotenziamento della sanità e alla crisi economica, le riflessioni rese pubbliche e i temi affrontati nel corso dell’ennesimo incontro che si è tenuto nei giorni scorsi, questa volta a Sant’Arsenio, sull’iniziativa dell’Istituzione del Comune Città Vallo di Diano, per la quale sono state raccolte 10mila 309 firme, già inviate alla Regione Campania per gli adempimenti burocratici che dovranno portare la richiesta in I Commissione e poi in Consiglio Regionale per il via libera al Referendum, che consentirà di votare per la costituzione del comune unico valdianese. Alla riunione, oltre al primo cittadino di Sant’Arsenio, erano presenti anche il vice sindaco di Montesano, Giuseppe Rinaldi; Valentino Di Brizzi, Presidente dell’Associazione Imprenditori Vallo di Diano; Silvano Del Duca, segretario provinciale del Partito Socialista; Luigi Pistone RSU CGIL dell’ASL Salerno; e il consigliere regionale del Partito Democratico Donato Pica. Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza e la necessità di portare avanti il progetto della Città Vallo, nato oltre 30 anni fa grazie a Paolo Portoghesi con la collaborazione dell’architetto Ottavio Di Brizzi che ne fece argomento di discussione della sua tesi di laurea.
Caterina Guzzo