Si avviano al dissequestro i quattro cantieri navali di Sapri finiti nel mirino della magistratura. I titolari dei capannoni hanno ottenuto dalla Procura di Lagonegro il permesso a rimuovere temporaneamente i sigilli per dare avvio ai lavori di bonifica all’interno di ogni singola struttura. Ciò vuol dire che ogni cantiere navale sequestrato dai carabinieri dovrà essere adeguato alle norme in materia ambientale. In particolare dovranno essere dotati di adeguati spazi per il deposito dei rifiuti speciali e di servizi igienici. Solo quando saranno ultimati i lavori di bonifica la Procura emetterà il provvedimento di dissequestro che consentirà ai quattro cantieri navali sapresi di poter riprendere a svolgere la propria attività. Questo significa che per la prossima stagione le note aree di rimessaggio e deposito dei natanti della città della Spigolatrice torneranno di nuovo al servizio delle centinaia di diportisti abituati ad attraccare nel porto saprese. Nel frattempo va avanti l’azione penale a carico delle dieci persone denunciate, tra titolari e gestori dei cantieri, ritenute responsabili di reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Intanto i proprietari delle 300 imbarcazioni che si trovavano nei cantieri al momento del sequestro, che nulla hanno a che fare con l ‘inchiesta giudiziaria, possono eventualmente chiedere il permesso per rimuoverle dai capannoni sotto inchiesta. Ma trattandosi per lo più di barche utilizzate soltanto durante la stagione estiva e in considerazione del fatto che il dissequestro dei cantieri è ormai prossimo, quasi nessuno ha provveduto a tirare fuori dalle quattro strutture la propria barca.
Antonietta Nicodemo