Costretta a prostituirsi per mandare avanti la famiglia. Il marito, nulla facente, sfruttava la disponibilità della moglie e per incrementare gli incassi si preoccupava di procurare più clienti possibili alla consorte. Un uomo di Futani ha fiutato l’affare e come il marito ha iniziato a procacciare clienti per la donna, in cambio però non le chiedeva soldi ma prestazioni sessuali a prezzi scontati. Per i due uomini si trattava di una bel lavoro, per la giustizia invece di un’attività da contestare per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. A Vallo della Lucania i carabinieri della locale compagnia hanno posto fine alle giornate infernali di una donna rumena che non potendo contare sul marito per mandare avanti il loro unico figlio si era vista costretta a prostituirsi su richiesta del consorte. Le indagini del maresciallo Sergi sono scattate dopo aver visionato un sito internet sul quale erano state pubblicate alcune foto della rumena, in pose a luci rosse. I carabinieri del capitano Starace hanno dato avviato ad una serie di accertamenti che hanno porto alla denuncia del marito della donna, originario di Castel San Giorgio, e dell’uomo di Futani. Sono stati identificati anche i clienti della prostituta, per lo più dell’hinterland cilentano. Tutto avveniva nella casa di Vallo della Lucania dove la coppia viveva insieme al figlio.
Antonietta Nicodemo