Anche la Certosa di Padula fa ricorso al crowdfunding, lo strumento innovativo di raccolta dei fondi dal basso che sta ormai alla base di molti grandi progetti. Utilizzando la piattaforma “derev.com” si cercherà di recuperare capitali collettivi al fine di restaurare 5 volumi storici della Certosa e di recuperare in tecnologia digitale un volume della biblioteca michelangiolesca della basilica di san Lorenzo a Firenze. Un progetto di simbiosi importante, emerso durante il premio Best Practices di cui Confindustria Salerno si è fatta promotrice incontrando subito il favore della Soprintendenza. “Il patrimonio artistico e letterario è uno dei beni più importanti della nostra Regione- ha detto Gennaro Miccio- E’ da questo che occorre ripartire . Il mio invito al mondo delle imprese è quello non solo di sponsorizzare i beni, ma di gestirli direttamente” Ora questa opportunità riguarderà il Fondo Storico della Biblioteca della Certosa che annovera circa 2040 unità in cui sono presenti anche esem0plari unici e che solo in parte è stata restaurata. 40mila euro il costo complessivo del progetto che dovrebbe essere coperto con tale raccolta di fondi e che dovrebbe essere solo l’inizio di un progressivo recupero di tutto il materiale bibliografico , cartaceo e documentario superstite in certosa. I libri scelti per questo primo restauro riguardano la vita e la regola dell’ordine presente a padula. Uno risale al cinquecento, tre al 1600 e uno al 1700, tutti stampati in francia, a testimonianza dello scambio con le altre certose europee. I 40mila euro dovranno servire a rispolverare l’intero fondo librario, a restaurare i 5 vbolumi, a digitalizzarli, esporli al pubblico con supporto didascalico in apposite vetrine e valorizzare i risultati raggiunti. Il tutto dovrebbe avvenire entro 6 mesi con la possibile presentazione del lavoro effettuato nella primavera estate del 2015
Daria Scarpitta