Anche il Comune di Tortorella pone il veto sul progetto della Sealine tirrenica relativo alla costruzione di un metanodotto da Policastro Bussentino a Montesano sulla Marcellana che dovrebbe interessare i comuni di Santa Marina, Cataletto, Vibonati e Tortorella. Appunto. Con un alettera inviata alla Comunità Montana il Responsabile dell’ufficio tecnico comunale, l’Ing Pietro Lauria, chiede che non venga rilasciata l’autorizzazioenmd is vincolo idrogeologico alla Snam facendo riferimento non solo ad una delibera consiliare in cui l’amministrazione comunale espresse parere negativo suill’opera già nel 2010 ma anche facendo notare che il progetto attuale è difforme da quello depositato al Comune nel 2009 per per la pronuncia di compatibilità ambientale e per cui è necessario che gli Enti competenti verifichino meglio il progetto e notino le difformità che renderebbe di fatto il progetto completamente nuovo, almeno per il comune di Tortorella.La diffida a rilasciare l’autorizzazione di questo comune si aggiunge a quella già presentata qualche giorno fa dal Comune di santa Marina e alle forti perplessità sul progetto espresse ai nostri microfoni dal Sindaco di cataletto Spartano. Dalla comunità monataa bussento, lambro e mingardo, al momento non arrivano dichiarazioni, pare però che si stai organizzando un incontro con i sindaci interessati epr poter concertare il da farsi. I sindaci per il momento paiono però abbastanza compatti. Tutti parlano dell’enorme impatto dell’opera che non è quella che porterà il metano al Cilento, come ci è dato di capire, ma che servirà al passaggio del Gas attraverso l’Italia, dalla Sicilia al continente, e che, secondo quanto era nei grafici del 2009, avrebbe coinvolto aree di rpegio, come lo stesso fiume Bussento a Policastro, l’area della sorgente del Capello a Cataletto, e boschi, terreni dedicati all’agricoltura, e sorgenti a Tortorella, il tutto senza un’adeguata analisi dei costi benefici, senza verificare ipotesi alternativie di percorso e senza valutare eventuali infrazioni per il passaggio in aree protette. Ora da chiarire è se le modifiche apportate al progetto non sclkafiscono l’impatto dell’opera più che chiaro fgià nel 2009 . in tal caso è necessaria un’azione forte e congiunta per la salvaguardia dei territori.
Daria Scarpitta