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L’esito dell’operazione Frecciabianca è racchiusa in un faldone di centocinque pagine che contiene ogni singolo episodio che gli inquirenti hanno ritenuto utile per incastrare la banda di presunti spacciatori. Un rapporto dettagliato che evidenzia anche come avveniva la vendita delle droghe e i prezzi imposti agli acquirenti. Fondamentali ai fini dell’inchiesta sono state le intercettazioni telefoniche attraverso le quali i carabinieri sono riusciti a risalire agli assuntori degli stupefacenti entrati nel giro dei Di Martino. Nel febbraio del 2013, ad esempio, i militari hanno verificato che in quella giornata Brandi riuscì ad ottenere un cilindretto di eroina a 50 euro mentre Vincenzo Di Martino consegnò a Maiorano due cilindretti, sempre di eroina, da vendere a 100 euro. Una parte di questa merce fu sequestrata durante una perquisizione personale a Maiorano, ora tra le otto persone agli arresti domiciliari. Tra gli episodi divenuti oggetto di indagine c’è ne anche uno che pone in evidenza il coinvolgimento di un minore utilizzato per la cessione di tre dosi di cocaina a terze persone. I corrieri della droga del Golfo di Policastro utilizzavano parole in codice per indicare il tipo di merce da acquistare o vendere. Tre birre per segnalare tre grammi di hashish, hard disc per un panetto di hashish e monte bianco per far riferimento alla cocaina. L’operazione Frecciabianca ha posto in evidenza anche un dato allarmante per il Golfo di Policastro: la forte presenza delle droghe tra la popolazione dei minorenni. Ci sono giovani che già a quattordici anni fanno uso di sostanze stupefacenti. Un fenomeno di cui le famiglie ne sono ormai coscienti. Diversi i genitori che si rivolgono ai Carabinieri chiedendo aiuto per i propri figli finiti nel tunnel della polvere bianca.
Aggiornamenti
Per i carabinieri della Compagnia di Sapri non è stato semplice tenere sotto controllo i corrieri della droga durante i loro viaggi per Napoli a causa della posizione centrale dello scalo ferroviario di Sapri. La stazione, infatti, è situata nel cuore del centro abitato una posizione dalla quale è difficile passare inosservati. I militari durante l’attività investigativa hanno dovuto far ricorso ad una serie di strategie per evitare che venissero notati dagli indagati quando questi salivano o scendevano dai treni di cui usufruivano per i viaggi destinati all’approvvigionamento delle droghe. I Carabiieri, in divisa o in borghese, sono riusciti ad eseguire tutti i riscontri necessari per incastrare la presunta organizzazione criminale. Durante gli appostamenti sarebbe stato notato davanti all’ingresso dello scalo saprese anche Carmine Del Gavio, il braccio destro di Antonio Piedimonte, di tanto in tanto incaricato di consegnare ai Di Martino o ai loro corrieri le sostanze stupefacenti commissionate.
La Cronaca
All’alba di ieri il Golfo di Policastro è stato travolto da un plotone di carabinieri incaricati dalla Procura della Repubblica di Lagonegro di dare esecuzione ai provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti delle ventiquattro persone ritenute responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio del Basso Salernitano. Ad eccezione di due, entrambi di Napoli, sono tutti ragazzi del posto residenti tra Sapri, Vibonati e Torraca. Giovani che superano di poco i venti o i trent’anni. Il più giovane è Moreno Di Martino di 19 anni che insieme al fratello Vincenzo, secondo gli inquirenti, aveva messo in piedi l’illecita attività. Dai fascicoli dell’inchiesta viene fuori che l’eroina veniva acquistata a Napoli da Antonio Piedimonte, detto Tony, il quale in alcune occasioni ha organizzato direttamente a Sapri la cessione degli stupefacenti tramite Carmine Del Gavio, un suo fidato collaboratore. Le indagini sono scattate nel novembre 2012 inseguito all’arresto di un giovane di Sapri trovato in possesso di una grossa quantità di droga. Durante gli accertamenti sarebbe venuto fuori che il ragazzo non operava autonomamente ma faceva parte di una più ampia organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti con a capo i fratelli Di Martino, noti pregiudicati di Sapri. Durante i vent’uno mesi di indagini i carabinieri della Compagnia di Sapri diretti dal Capitano Emanuele Tamorri hanno accertato che i due, attraverso atti intimidatori nei confronti di chi ostacolava la loro attività criminale, erano riusciti a reclutare diversi giovani del posto, tra cui Nicola Brandi e Stefano Giudice. Ragazzi che impiegavano come corrieri sia per l’acquisto della merce a Napoli e sia per la vendita di eroina, cocaina e hashish nei diversi comuni del Golfo di Policastro. Per evitare i controlli durante i viaggi di andata e ritorno da Napoli veniva imposto loro l’utilizzo del treno “ Frecciabianca”, unico treno ad alta velocità che fa scalo a Sapri . Per questa ragione l’operazione è stata denominata “ Frecciabianca”. In particolare con l’aiuto di Raffaele Maiorano, Gianfranco Di Giacomo ed Eduardo Iannotti, i Di Martino erano riusciti a conquistare il mercato di Vibonati e la sua frazione Villammare. I ventiquattro indagati, secondo quanto accertato dagli inquirenti, avevano messo su una rete che riusciva a smerciare droga in particolare tra i giovani del Golfo. Tra gli acquirenti c’erano anche minorenni. Lo spaccio avveniva direttamente nelle abitazioni oppure per le strade o davanti alle scuole. Vibonati, Santa Marina, Torraca e Sapri sarebbero i quattro comuni in cui aveva preso piede il mercato della droga gestito da Vincenzo e Moreno Di Martino. Per i carabinieri della Compagnia di Sapri che hanno eseguito le indagini per conto della Procura della Repubblica lagonegrese, le ambizioni dei due pregiudicati erano ben più ampie. “ Nel pianificare le modalità future da adottare nella piazza di Sapri – afferma il Capitano Emanuele Tamorri – esternavano la volontà di prendere in mano il paese come dei camorristi. Questa è una frase – precisa – che abbiamo estratto da una delle intercettazioni telefoniche” . Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti 150 grammi di hashish , cento grammi di marijuana e quindici piante di marijuana. Alle 5,30 di ieri mattina oltre cento carabinieri delle stazioni del territorio, supportati da un equipaggio del 7° reggimento Elinucleo di Pontecagnano e da due unità del Nucleo Cinofili di Salerno, hanno provveduto ad eseguire le ventiquattro ordinanze di custodia cautelare. Sei sono finiti in carcere, otto agli arresti domiciliari e dieci sono stati sottoposti all’obbligo di dimora. Tutti sono ritenuti responsabili del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In una conferenza stampa il Procuratore Vittorio Russo e il suo Sostituto Michele Sessa, hanno espresso parole d’elogio per l’importante attività investigativa condotta nel Golfo di Policastro dai carabinieri del Capitano Tamorri e del Comandante Provinciale il colonnello Fabrizio Parrulli.
Antonietta Nicodemo