Riceviamo e pubblichiamo..
Sicuramente è da rigettare il progetto della Eni- Snam di far passare il condotto del gas metano per il Basso Cilento. Il condotto sottomarino sbucherebbe, secondo il progetto, proprio nell’area ZPS della foce del Bussento.
Naturalmente Fare Verde Cilento ha aderito al comitato COSTA che si oppone da tempo a questo progetto che vedrebbe compromessi nel suo passaggio verso l’interno Siti di importanza comunitaria e il taglio di migliaia di alberi: insomma una ferita difficilmente risanabile.
Ci sono dunque cittadini, associazioni, e soprattutto comuni che sono decisamente contrari al passaggio del condotto. Tra queste amministrazioni comunali spicca l’impegno assiduo del Comune di Santa Marina nel territorio del quale ricade lo ZPS della foce del Bussento. Numerose sono le prese di posizione dell’amministrazione Fortunato, non ultima quella nell’assemblea dell’ 8 luglio, in cui il presidente del consiglio comunale dichiara di voler presentare una decisa interrogazione parlamentare a Caldoro e Romano della Regione Campania per “ bloccare questo progetto altamente impattante, pericoloso per il territorio e dispendioso, e per bloccare il finanziamento della rete interna, sovvenzione che potrebbe essere investita per il ripristino delle strade del territorio cilentano”.
Come associazione ecologista siamo convinti con l’on Fortunato che “per vincere questa battaglia bisogna essere uniti nel far sentire insieme la propria voce”. Ebbene, l’area protetta del Bussento deve essere tutelata da qualsiasi operazione impattante che veda compromessi i valori naturalistici del luogo, patrimonio di tutti. Inoltre la foce del Bussento è ad estuario, quindi un “tipo di habitat naturale di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione” (13.2 allegato A, Dpr 357).
Ecco le mappe del Sic e Zps che insistono alla foce del fiume Bussento tutelati quali Siti Natura 2000 dal citato DPR n. 357 del 1997, in attuazione direttiva Habitat 92/43/Cee, in cui si legge (art.4):
“le regioni adottano per le zone speciali di conservazione, entro 6 mesi della loro designazione, le misure necessarie che implicano all’occorrenza appropriati piani di gestione specifici…”;
Nel frattempo è passata per legge la gestione dei siti del Bussento al comune di Santa Marina e pertanto ben fa l’amministrazione a difenderli da iniziative pericolose come il gasdotto, pensando “a appropriati piani di gestione”.
Due anni fa Fare Verde Cilento avanzò, considerato il degrado dell’area di foce, una proposta- progetto di istituire un’ oasi naturale gestita dal comune, visti i pregi naturalistici del luogo protetto ( le specie avicole
quali upupa, airone cinerino, garzetta, cormorano, gallinella d’acqua, cavaliere d’Italia eccetera, che facilmente si potevano osservare in quanto stanziali o in migrazione , non si vedono quasi più).
Tuttavia l’amministrazione comunale in questione ha previsto progetti che poco hanno a che fare con una “gestione appropriata”. Già nel 2008 la giunta comunale delibera “di far propria la relazione del sindaco” per la “pianificazione ai fini urbanistici e turistici tutta la zona circostante (ovvero lo ZPS) nonché per la realizzazione di un porto canale”.
Sulla riva sinistra invece si voleva realizzare un centro sportivo con palestra, scuola vela, bar ristorante. Progetti riportati e reclamizzati anche sul programma elettorale 2011 del “gruppo Fortunato”, risultato vincente.
Seguì la decisa disapprovazione della Lipu e del Codacons e l’amministrazione fece retromarcia. Dopo la bella pensata di un’ aqua fans decide per un parco fluviale. Inizia così a realizzare posti ristoro sotto gli alberi di agrumi con tavoli, panche in legno e una griglia in muratura. Subito, o quasi, vandalizzati. Piano piano, si assiste però, recentemente, a “lavoretti” lungo gli argini del Bussento e la posa di una statua enorme del Redentore rivolta con le braccia alzate verso le colline.
Dunque, il comitato Costa, i cittadini, il comune di Santa Marina e altri comuni, le associazioni ecologiste come Codacons e Fare Verde sono decisamente contro la realizzazione del progetto della Eni-Snam .
Fare Verde Cilento, in particolare, ha da tempo espresso con i suoi comunicati grande preoccupazione per il futuro dell’area protetta del Bussento. E’ pertanto in perfetta sintonia con la Comunità Montana Bussento-Lambro-Mingardo .
“Va evitato –dichiara la Comunità – che la lotta contro il tubo della Snam serva solo ad impedire quell’intervento, sostituendolo con altri di speculazione edilizia”.
Parole sante!
7 agosto 2014 – COMUNICATO STAMPA FARE VERDE CILENTO