In attesa dell’incontro con il dirigente di Trenitalia, slittato al 5 dicembre a Sapri, il progetto “ Sapri stazione alta velocità dei tre parchi del sud “continua a raccogliere consensi ma anche qualche polemica. Oltre alla Regione Basilicata e al parco del Pollino hanno già espresso al sindaco Del Medico il loro sostegno all’iniziativa l‘ept di Salerno e il parco del Cilento e Vallo di Diano. In questi giorni il comune di Sapri inoltrerà a tutti i comuni dei tre parchi (Cilento, Pollino e della Sila), una bozza di delibera da far approvare dai rispettivi consigli o giunte. In questo modo si vuole testare la volontà politica dei territori interessati da sottoporre anche all’attezione di Trenitalia durante il summit fissato per venerdi 5 dicembre alle 10.30 nell’aula consiliare di Sapri. Nel frattempo ci sono due comuni cilentani, Agropoli e Vallo della Lucania, che si dichiarano disposti a sostenere il progetto ma nello stesso tempo si domandano perché l’alta velocità dei tre parchi del sud si deve fermare a Sapri e non nei loro scali ferroviari. La risposta arriva da Arturo Rosa, relatore del progetto in discussione e socio di asso turismo Vibonati . “ Sia la stazione di Agropoli che quella di Vallo – spiega – sono lontane geograficamente dal parco lucano e quello calabro. Inoltre per quanto riguarda Vallo , va aggiunto che rispetto a Sapri non ha alcuna valenza turistica mentre è fuori dubbio che è un’importante centro di servizi. E’ evidente che Sapri è il luogo adatto a ricoprire il ruolo di stazione capolinea di un futuro treno dell’alta velocità proveniente dal nord italia perchè ha lo scalo ferroviario più attrezzato ad ospitare tale tiplogia di convoglio ed è sicuramente la cittadina piu centrale rispetto agli ingressi dei tre parchi nazionali del sud Italia. Arturo Rosa , in qualità di operatore turistico – confida nel buon senso di tutti “Spero – dice – che la politica non vada ulteriormente a disgregare, invece che aggregare , un territorio come quello cilentano, già ampiamente bistrattato dalle istituzioni nazionali, regionali e provinciali solo per dei beceri campanilismi “.
Antonietta Nicodemo