Premessa
Il territorio del Distretto 71 – Sapri-Camerota è caratterizzato dalla presenza di 17 Comuni distribuiti su un territorio particolarmente vasto e scarsamente attraversato da vie di comunicazione sia provenienti dall’esterno (accessi viari) sia esistenti tra le varie realtà comunali. Inoltre trattandosi principalmente di strade di proprietà della ex Provincia di Salerno, la manutenzione delle stesse è di scarso rilievo e ad oggi non esiste via di comunicazione che non sia interessata da frane o da condizioni del manto stradale precarie.
Il suddetto territorio ospita stabilmente oltre 50.000 abitanti, distribuiti, disomogeneamente su tutti i comuni, ognuno dei quali possiede contrade, spesso anche distanti dal centro abitato principale e situate in zona montana. Inoltre, essendo il Basso Cilento zona turistica rinomata, sia nella sua parte costiera, sia in quella collinare e appenninica, nel periodo di maggiore afflusso turistico si registra un numero di presenze che va oltre i due milioni e mezzo di persone (dati facilmente reperibili presso la Camera di Commercio di Salerno).
L’Art. 32 della Costituzione stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…”. Alla luce dei diritti fondamentali riconosciuti all’individuo e alla collettività dalla norma Costituzionale, si prende atto che ad oggi, su questo territorio, tali diritti sono totalmente disattesi in quanto non viene garantito ai cittadini, nella loro individualità e nella loro espressione collettiva, la possibilità di poter accedere a trattamenti sanitari certi, sicuri, tempestivi e di prossimità.
Il Decreto n.49 (RIASSETTO DELLA RETE OSPEDALIERA ETERRITORIALE) della Regione Campania e il Piano Ospedaliero (Zuccarelli) prevedevano, non a caso, il rafforzamento di una serie di servizi presso il P.O. di Sapri, riconoscendo la specificità del territorio in base alla caratterizzazione demografica e a quella morfologica che pone di fatto il P.O. “Immacolata” alla frontiera di altre due Regioni, la Calabria e la Basilicata, quale polo di attrazione per specifiche prestazioni sanitarie (Gastroenterologia, Ostetricia e Ortopedia) nell’ordine di migliaia di utenti ogni anno. 
Ad oggi, il nuovo piano di Riordino Ospedaliero della Campania pone l’Ospedale di Sapri in una condizione di estrema difficoltà, eliminando la possibilità per gli abitanti e le collettività di far fronte alle esigenze sanitarie minime. E nello specifico, quanto previsto, ci precipita in un percorso di lenta agonia che porterà, secondo le nostre valutazioni, a una inevitabile soppressione del Presidio Ospedaliero “Immacolata” in quanto il Piano prevede l’aumento di posti letto in reparti oggi già autosufficienti, senza prevedere l’aumento conseguenziale del personale facendo venir meno il rapporto virtuoso tra numero di ricoveri e medico i cui parametri sono stabiliti a livello nazionale. Allo stesso tempo si depotenziano reparti che sono attrattori da altri territori e quindi costituiscono un guadagno per la Regione Campania perché limitano l’emigrazione verso altre regioni e potenziano, grazie alla loro qualità ed efficienza, l’immigrazione dall’esterno del territorio regionale campano.
Proposte
Di seguito elenchiamo, nello specifico, alcune disfunzionalità che pongono il territorio del Basso Cilento in una posizione d’inferiorità di diritti rispetto a tutto il resto della Regione Campania:
1- RETE EMERGENZA/URGENZA: la rete emergenza-urgenza non esiste sul territorio. Non sono presenti presidi medici. Non è presente alcun punto idoneo all’atterraggio dell’Eliambulanza, escluso il territorio di Sapri, dove è presente la struttura ospedaliera, lasciando completamente sguarniti tutti i territori montani. Le ambulanze circolanti sul territorio sono di proprietà di ditte private convenzionale e risultano, nella maggior parte dei casi, obsolete e con personale volontario, spesso non qualificato in quanto sprovvisto di formazione specifica, sprovviste anche di medico e di animatore e delle apparecchiature fondamentali per una prima diagnosi. I tempi d’intervento tra la chiamata al 118 e l’arrivo presso la prima struttura utile del territorio possono superare, nella maggior parte dei casi, l’ora e mezza, considerando la distanza effettiva, la qualità delle vie di comunicazione, e la necessità di reperire il personale medico idoneo all’intervento.
2- UTIC: per quanto detto al punto (1) l’Utic, così come presente oggi all’interno del nuovo Piano di Riordino Ospedaliero non solo non risponde alle esigenze effettive degli utenti in quanto sprovvisto di emodinamica, individuata in tutti i protocolli ministeriali e regionali quale mezzo fondamentale per salvare la vita ai pazienti colpiti da infarto evitando anche le complicanze tardive. Il personale medico è presente all’interno del reparto citato, ma andrebbe sicuramente formato alla pratica dell’emodinamica, che a sua volta dovrebbe essere acquisita al fine di rispettare i protocolli e i termini di legge in merito. È poi vitale istituire un percorso per l’esame coronografico, i cui tempi di attesa presso la struttura di Vallo sono di diversi mesi, fatto che spinge l’utenza a rivolgersi a strutture private convenzionate, con un costo maggiore per la Sanità regionale. Stesso discorso vale per la rete di emergenza sull’ictus, dove lo spoke deve prevedere almeno la presenza di 2 neurologi, per evitare che il riassetto previsto nel piano resti solo sulla carta. 
3- TERAPIA INTENSIVA: Il P.O. Immacolata di Sapri, riconosciuto quale P.O. di I Livello dai precedenti Piani Ospedalieri e dal Decreto n.49, risulta declassato a “Presidio Ospedaliero di Base – Sede di Pronto Soccorso” dal nuovo piano di rimodulazione e riqualificazione. Tale decisione comporta nel breve periodo la chiusura immediata di chirurgia e nel medio periodo la riduzione di qualsiasi altro reparto presente nella sede ospedaliera giacché nessun tipo d’intervento potrebbe essere più posto in essere in assenza di personale qualificato e di una struttura dedicata alla terapia intensiva, riconosciuta elemento fondamentale in tutti i decorsi operatori e post operatori. Chiediamo con fermezza la conferma del reparto di Terapia Intensiva quale strumento fondamentale per la tutela della salute degli utenti.
4- CHIRURGIA: a) Liste di attesa: oggi per poter effettuare una mammografia i tempi di attesa oscillano tra i 5 e i 6 mesi; per una ecografia o una trans-rettale occorrono 4 mesi; e così via. Per arrivare a un efficace abbattimento delle liste di attesa occorre creare, a nostro avviso, una unità semplice di diagnostica ecografica all’interno del reparto di Chirurgia, ove esiste personale già altamente professionalizzato e qualificato, che offra le proprie prestazioni in modo continuativo almeno 5 giorni su 7, svincolandolo dai turni in Pronto Soccorso. Inoltre si dovrebbero coinvolgere i medici di base e gli specialisti ambulatoriali mettendo a disposizione un’agenda di prenotazione per esami relativi ad alcune patologie croniche, mettendo a disposizione degli stessi il telefono del reparto ospedaliero da utilizzare per consulenze rapide: chi prescrive, prenota. Gli utenti che prenotano servizi e non si presentano alla visita o non disdicono in tempo utile sono soggetti a multa. Tutto ciò avrebbe come conseguenza diretta un abbattimento rilevante dei tempi di attesa; b) Senologia: occorre dedicare un medico, già presente e qualificato, 5 giorni su sette, acquisendo un nuovo mammografo. Ad oggi la mammografia viene effettuata una sola volta a settimana da medico esterno nel reparto di Radiologia. Tale presenza è insufficiente e inadeguata alla domanda; c) Certezza e rispetto dei tempi per prestazioni specialistiche ospedaliere: per raggiungere quest’ obiettivo occorrono più prestazioni aggiuntive effettuate dal personale medico della Asl; d) occorre assegnare, sempre nel reparto di Chirurgia, due posti letto di Urologia e due posti letto di Oculistica integrando il personale medico esistente con un’ulteriore unità già presente presso il Distretto 71. Tale richiesta viene effettuata in quanto le patologie che rientrano nelle competenze dei due reparti hanno una notevole incidenza sul nostro territorio. La creazione di posti letto dedicati limiterebbe l’esodo di pazienti verso altre regioni e in particolare verso la vicina Basilicata. Inoltre tale rimodulazione permetterebbe di aumentare il numero d’interventi chirurgici legati alle patologie che interessano i due settori indicati (cistoscopia, cataratta eccetera) e che sono di fatto una spesa per la Regione Campania proprio a causa della mancanza di servizi che spingono gli utenti a rivolgersi presso i privati convenzionati e non, e presso il P.O. di Lagonegro. Quanto da noi chiesto non comporterebbe oneri di spesa aggiuntiva in quanto sono proposte che interessano solo una diversa rimodulazione delle risorse esistenti e della allocazione in reparto dei medici.
5- MEDICINA: il Reparto di Medicina ha al proprio attivo un’adeguata presenza di personale medico e paramedico qualificato, ma necessiterebbe della creazione di una unità semplice di oncologia con la presenza di due posti letto dedicati, oltre a due posti letto di nefrologia e due posti letto di gastroenterologia. Tali servizi oggi vengono offerti a livello ambulatoriale e  costituiscono un guadagno per la struttura ospedaliera e per la sanità della Regione Campania in quanto sono in grado di attrarre pazienti dalle regioni limitrofe: in particolare il servizio di gastroenterologia svolge circa 8.000 interventi annui; nefrologia oltre 1.000; oncologia circa 1.000. Di tali interventi, più della metà interessa pazienti provenienti dalle regioni vicine e che scelgono Sapri grazie all’alta professionalità e competenza del personale e dei servizi dedicati. Tale rimodulazione da noi proposta ha il vantaggio di non costituire un costo ulteriore in quanto sono, come già specificato, servizi esistenti ed efficienti, che necessiterebbero solo di un potenziamento e del riconoscimento nella rete di Day Ospital.
6- RIABILITAZIONE: l’attività di riabilitazione è oggi svolta da un unico medico all’interno del Reparto di Ortopedia. La quantità dei servizi offerti è insufficiente rispetto alla domanda degli utenti. La proposta che qui formuliamo è d’integrare l’attività del singolo medico di Ortopedia con quella dei tre fisioterapisti presenti presso la sede distrettuale creando una unità semplice di riabilitazione in grado di soddisfare i bisogni dell’utenza ed evitando l’affidamento dei casi alle strutture private convenzionate sul territorio, che in questo caso costituiscono un costo notevole. Anche questa proposta non costituisce un costo aggiuntivo, ma si limita a pensare ad una riorganizzazione dei servizi più efficiente. Inoltre dei 24 posti previsti nel piano, sei potrebbero essere destinatiti alla riabilitazione post-operatoria, avendo un percorso di dimissioni protette.
7- PRONTO SOCCORSO: il pronto soccorso richiede interventi strutturali urgenti in quanto non garantisce le norme minime di sicurezza e di privacy per gli utenti. Inadeguatezza della sala d’attesa; spazi ristretti per gli ambulatori; sovrapposizione di spazi operativi eccetera. Rispetto a tale questione chiediamo informazioni in merito ai fondi previsti per tali lavori strutturali dall’ex. Art.20 (circa 5 milioni di euro) e dei quali si è persa traccia. All’interno del Ps occorre un elettrocardiografo, un saturimetro, un emogas (attualmente effettuato nell’attiguo reparto di rianimazione).
8- STRUMENTAZIONE – DISPOSITIVI TECNOLOGICI: il reparto di Radiologia da circa sei mesi è sprovvisto di Troco e OPT, strumentazione prima esistente ma a oggi non presente in reparto in quanto oggetto di sostituzione mai completata. A nostro parere sarebbe da acquisire anche l’apparecchiatura per la Risonanza Magnetica la cui assenza è causa di disservizi gravissimi nei confronti dell’utenza e allo stesso tempo di un costo notevole per la Sanità Regionale in quanto la maggior parte delle risonanze magnetiche viene effettuata presso strutture private convenzionate. Tale richiesta viene effettuata alla luce del fatto che in reparto sono presenti tre medici con competenze specifiche per l’utilizzo di tale strumentazione. Sottolineiamo, inoltre, che una serie di dispositivi tecnologici risultano acquistati dalla sede ospedaliera, ma non sono mai stati acquisiti, ovvero non sono mai arrivati presso il presidio ospedaliero di Sapri, come ad esempio l’amplificatore di brillanza.
9- BOLLINO ROSA: il P.O. Immacolata di Sapri ha ricevuto il riconoscimento di Ospedale “vicino alle donne” per il biennio 2016/2017 al fine di tutelare e migliorare la salute ed il benessere femminile, grazie all’attivazione del Percorso Rosa. Questo riconoscimento ha permesso l’attivazione della rete di prevenzione e di tutela della salute della donna, garantendo in particolare un percorso protetto per i casi di violenza sulle donne. Il protocollo di intesa, unico nel suo genere  nella provincia di Salerno, vede la presenza delle Forze dell’Ordine, del Piano di Zona – Ambito S9, della Magistratura e delle realtà del terzo settore presenti sul territorio. Al fine di rendere più efficace l’azione, l’Ospedale Immacolata ha partecipato alla Giornata Nazionale della salute della donna dal 18 al 29 Aprile 2016, promuovendo informazione e servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili. Tutto il percorso, che ha avuto un enorme risonanza, con l’arrivo di utenti anche dalle regioni limitrofe, rischierebbe di essere disperso nel caso in cui non si rivedesse il Piano di riassetto ospedaliero in oggetto.
10- PERSONALE: come richiesto dal Direttore sanitario, Dott.ssa Maria Ruocco, in più occasioni, è necessario integrare il personale già esistente con le seguenti unità: 3 radiologi (dei tre già in sede due sono vincitori di concorso in altra struttura ospedaliera e pertanto vanno sostituiti); 2 cardiologi; 1 ortopedico; 1 anestesista; 2 ginecologi; 1 gastroenterologo; 2 medici fissi al Pronto Soccorso.
Le proposte sopra indicate si riferiscono alla ristrutturazione del P.O. “Immacolata” di Sapri, così come elaborata nel nuovo piano ospedaliero e vogliono rappresentare una alternativa valida ed efficiente a garanzia dei diritti degli utenti di questo territorio. Troviamo singolare il fatto che si ridimensioni di 5 posti letto la Chirurgia generale, si azzeri la Terapia Intensiva, si diminuisca di 11 posti letto la Medicina interna ecc., scelte fatte considerando solo una logica economica che non tiene conto della possibilità di un risparmio più efficace e duraturo attraverso una semplice riorganizzazione e rimodulazione dell’esistente. Rimodulazione che oltre al risparmio porterebbe, di fatto, anche a un guadagno in termini economici e di salute, garantendo ai cittadini una adeguata assistenza che verrebbe percepita positivamente.
Chiediamo che le proposte sopra indicate possano essere oggetto di discussione tecnica con i responsabili della riorganizzazione della sanità campana per garantire il rispetto dei diritti sanciti in primis dalla Costituzione Italiana, dalla Carta Europea dei Diritti del Malato e da tutte le altre norme dello Stato Italiano in materia.
Cordialmente Coordinatore Tribunale del Malato
Vincenzo Lovisi
Coordinatore Assemblea Territoriale di Sapri
Dott. Lorenzo Latella