Il Comune di San Giovanni a PIro dice no al depuratore comprensoriale pensato con Roccagloriosa e Santa Marina e dice si al progetto condiviso con la Consac. Prevede il potenziamento degli impianti già esistenti nel capoluogo e alla frazione Bosco e la costruzione nuova di zecca di un depuratore a Scario. La decisione è contenuta nella delibera licenziata dal Consiglio Comunale nella seduta di lunedì scorso. Un atto che suggella la volontà politica espressa dall’amministrazione locale appena dopo il suo insediamento. Era il 2009 quando fu sottoscritto il protocollo d’intesa per la costruzione dell’impianto comprensoriale. Da allora sono passati sette anni e nulla ancora è stato fatto . Questo è uno dei motivi che ha spinto il governo cittadino a rivedere la sua posizione e a cercare soluzioni alternative. Di qui il connubio con Consac , già gestore del servizio idrico sangiovannese.” Il progetto condiviso con il comune di San Giovanni a PIro – spiega il presidente della società Vallese Gennaro Maione – contribuirà a rendere più efficiente il sistema drenante e depurativo del territorio comunale “. Un primo lotto è già possibile realizzarlo attraverso i fondi del Patto per il Sud. Un opera importante perché consentirà di dotare la rinomata frazione di Scario del suo primo depuratore che dovrebbe sorgere in una località distante dal centro abitato su una collina a confina con Santa Marina. Intanto Consac è impegnata su un altro progetto che interessa comuni dell’area del Bussento. Prevede l’ampliamento dell’impianto di depurazione di Vibonati per servire anche : Sapri, Torraca e Ispani. “ In questo caso – sottolinea Maione – ridurremo i costi di gestione e andremo a migliorare ulteriormente il sistema depurativo nei quattro comuni coinvolti “ .
Antonietta
Nicodemo