Carmelo Famà, noto imprenditore del Golfo di Policastro, è finito nel mirino della Dda di Napoli . Il produttore di munizioni e perito balistico si è ritrovato coinvolto nell’inchiesta per un presunto traffico di armi destinate sia a un gruppo legato all’Isis attivo in Libia sia all’Iran. Una indagine che in questi giorni ha portato anche all’arresto dei coniugi Mario Di Leva e Anna Maria Fontana di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Dai fascicoli della coppia è spuntata una cartella che includeva anche una foto che mostra Carmelo Famà su una montagna di Kalashnikov. L’imprenditore salernitano è seduto su migliaia di fucili e mitragliatori all’interno di un container. Una foto che ha insospettito gli inquirenti, anche perché rivenuta all’interno del fascicolo che la coppia arrestata aveva intitolato “ Piombo Iran” . Il manager salernitano è stato così incluso nella lista degli indagati insieme ad altre persone con le quali i due presunti trafficanti di armi clandestine, avevano avuto contatto. Persone alle quali la Dda di Napoli è risalita attraverso intercettazioni telefoniche e documenti sequestrati nel corso dell’indagine. Famà attende di parlare con il magistrato per chiarire la sua posizione intanto alla con grande serenità spiega l’origine della foto che lo ha trascinato in questa vicenda giudiziari. “ E’ stata scattata – nel 2004 quando fui chiamato per una perizia balistica nel porto di Gioia Tauro. In quella occasione mi fu chiesto di eseguire i miei accertamenti all’interno di tre containers carichi di armi. Io sono anche perito balistico – precisa- e vengo contattato da più parti di Italia per accertamenti su ami sospette come avvenne per quel carico di dodici anni fa nel porto di Gioia Tauro. In quella occasione mi misi in posa in uno dei container in cui eseguii i controlli che furono commissionati” . Dal 2007 Carmelo Famà, originario di Santa Marina e residente a Sapri, è titolare di una fabbrica di munizioni situata in un terreno del comune santamarinese . Una fabbrica che rifornisce soprattutto campi da tiro di tutta Italia e che l’indagine in corso su presunti traffici di armi tra Napoli, Libia e Iran non ha per nulla intaccato. “ E’ risultata in regola – sottolinea l’imprenditore – e continua a funzionare”. Gli inquirenti vogliono solo capire quale è il rapporto che ha avuto con i coniugi di San Giorgio A Cremano arrestati dalla Dda di Napoli.
Antonietta Nicodemo