La possibile accoglienza di migranti infiamma il dibattito nel Cilento. Questa volta è Novi Velia a vivere lo scontro concretizzatosi in una denuncia formulata dal sindaco Maria Ricchiuti nei confronti di Donato Maiese per un post da questi scritto il 18 dicembre scorso sulla pagina fb “Novi Velia cittadini informati” da lui gestita . In esso si legge “sembra sia stata affittata, da privati, una struttura alberghiera presente nel nostro comune in cui dovrebbe essere ospitato un numero imprecisato di extracomunitari, con il Nulla-Osta dell’amministrazione comunale, che si è fatta anche promotrice dell’iniziativa.” Nel post Maiese spiegava di aver saputo di una riunioen tenutasi in prefettura in cui avrebbero partecipati sia esponenti dell’amministrazione che i proprietari dell’albergo per definire i termini della questione. Ler affermazioni in questione però non sarebbero state veritiere secondo la Ricchiuti che per questo ha denunciato per diffamazione Maiese. L’annuncio della querela è avvenuto sabato scorso nel corso di un incontro indetto proprio sul tema migranti in cui il sindaco ha dichiarato di aver aderito allo Sprar facendo in modo che sul territorio di novi arrivassero meno di una decina di migranti e di aver adito alle vie legali per tutelare la sua posizione.”Sono tranquillo- ha detto Maiese- sapevo della querela perché ero stato chiamato in caserma ma fino a sabato non conoscevo chi l’avesse presentata. Nel post avevo specificato che il condizionale è d’obbligo. Sono convinto che la vicenda si risolverà” .Intanto però lo stesso Maiese ha messo in evidenza come nel corso della stessa riunione di sabato il progettista della Cooperativa che ha fittato l’albergo “Gelbison” ha ammesso l’esistenza di un progetto che prevede l’accoglienza di un numero di migranti tra 50 e 114. Lo stesso ha chiarito che la Ricchiuti era contraria ad accogliere un mero così elevato di migranti. Ma Maiese nella stessa serata ha contestato al primo cittadino di sapere da tempo di questo progetto e di non aver informato la cittadinanza. “ La Sindaca, pur essendo a conoscenza del progetto della Cooperativa da diversi mesi, come ribadito dai rappresentanti della stessa presenti in sala, non aveva sentito la necessità di convocare un Consiglio comunale urgente monotematico né tanto meno di informare i cittadini. Se nel mese di dicembre 2016 non fosse intervenuto l’accordo ANCI – Ministero dell’Interno, oggi ci ritroveremo ad accogliere un numero di migranti tra 50 e 114. Quota insostenibile per un piccolo comune come il nostro”.
Daria Scarpitta