Il Comune di Camerota rientra in possesso di uno dei tratti più belli di costa del suo territorio. La Corte di Appello di Roma, infatti, con la sentenza dello scorso 12 aprile, ha accertato la natura civica degli estesi appezzamenti posti tra la pineta di Sant’Iconio e la foce del fiume Mingardo, restituendo così all’Ente e, tramite esso, alla collettività, un’area di grande pregio e attrattività dal punto di vista turistico. La sentenza ha riformato la decisione assunta in primo grado dal Commissario per la liquidazione degli usi civici di Napoli che aveva affermato la proprietà privata dei fondi rivendicata sulla base di una serie di giudizi civili. La pronuncia d’appello ha completamente ribaltato la vicenda, basandosi sia sull’assunto che i contenziosi civili invocati dai ricorrenti non potevano assumere l’autorità di giudicato, sia che la Giunta Regionale aveva già nel ’95 incluso i terreni tra quelli gravati di usi civici di pertinenza del Comune di Camerota. E’ stato così sancito che quei fondi appartengono alla comunità camerotana e che l’operato della Regione Campania e del Comune , i quali, avevano assunto dei provvedimenti di reintegra nel possesso di quei terreni era corretto. Soddisfatti i legali che hanno difeso le ragioni del Comune ,gli avvocati Brancaccio, D’Angiolillo, Verde e La Gloria che hanno visto accolte le loro deduzioni. “ La sentenza di appello- hanno fatto sapere in una nota- assume particolare rilievo sia sul piano della giurisprudenza in materia di diritti di uso civico, sia sul piano sostanziale . Alla comunità di Camerota è stata finalmente restituita la piena titolarità dei diritti sull’area in questione e è stata data risposta alle numerose strutture turistico-ricettive lì presenti, bisognose di certezze in ordine ai rapporti di concessione dei terreni presupposti all’esercizio delle loro attività.”
Daria Scarpitta