Realizzava buste di plastica con materiale non biodegradabile come invece previsto dalla legge. Ad accorgersi dell’attività illecita messa in piedi da una fabbrica di Sassano sono stati i finanzieri della Tenenza di Sala Consilina, coordinati dal Comandante Giuseppe Iannarelli, che hanno sequestrato 450 mila shoppers “taroccate” in quanto erano costituite di materiale non compostabile e dunque non erano, come invece stabilisce la legge, ecologiche. Una differenza non immediatamente visibile tanto che le Fiamme Gialle hanno dovuto avvalersi dei risultati delle analisi chimico-fisiche compiute dai laboratori Arpa su alcuni campioni prelevati. E’ emerso così che nella produzione delle buste veniva utilizzato il propilene, un composto chimico vietato dalla legge, al posto dei previsti polimeri biodegradabili e compostabili. Un’ azione questa che consentiva all’azienda di risparmiare sui costi di produzione. L’attività illecita, dunque, oltre a determinare danni all’ambiente per la diffusione di questo tipo nocivo di shoppers, è stata perseguita dalla Guardia di Finanza di Sala Consilina anche come una frode perpetrata ai danni di cittadini e commercianti a cui le buste venivano vendute in quanto, considerando il numero di buste usate ogni anno in Italia, qualche miliardo pagate in media meno di 10 centesimi l’una, la loro produzione taroccata finirebbe per assumere carattere di business milionario. Il responsabile della azienda ispezionata è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Le indagini però proseguono per risalire agli eventuali ignari acquirenti dei finti eco-shoppers e per far venire alla luce altri casi analoghi.
DARIA SCARPITTA