Il cemento è ancora il padrone sul suolo campano. A lanciare l’allarme è Legambiente in occasione dell’ormai prossima Giornata della Terra prevista per sabato 22 aprile. Basandosi sui dati dell’Ispra, Legambiente denuncia la fortissima tendenza in Campania a cementificare disordinatamente il suolo libero , con un prezzo da pagare in milioni di euro. Fino al 2015 circa 145 mila ettari di suolo sarebbero stati compromessi, il 10,7% del territorio regionale. I Comuni maggiormente colpiti sono in provincia di Napoli ma ci sono aree come la Piana del Sele che presentano valori davvero critici. Eboli ha 3600 ettari di suolo consumato pari al 26,4% del territorio comunale, Battipaglia 2600 ettari pari al 46,7%. La maglia nera provinciale in Campania va proprio al salernitano con quasi 44 mila ettari di suolo consumato nel 2015, pari al 9,2%. E pensare che nel 2012 erano 31 mila. Il processo dunque va avanti, inesorabilmente , nonostante gli appelli e le denunce a salvare il territorio. Un’inversione di tendenza incomincia a vedersi. La firma da parte di alcune amministrazioni del protocollo “il Golfo fa l’Eco”, sostenuto da Legambiente, tende proprio a questo obiettivo, intervenire sull’esistente, senza intaccare ulteriore suolo libero. Ma è l’associazione stessa a riconoscere al Cilento un ruolo importante in questa svolta premiando le esperienze virtuose. “L’amministrazione di San Giovanni a Piro – ha detto il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo- con una delibera di Giunta ha scelto di dire stop ai permessi a costruire, optando a chiare lettere per la crescita edilizia zero a Scario. Una scelta politica lungimirante che punta a mantenere il più possibile intatto il territorio, puntando su recupero e manutenzione delle volumetrie esistenti.” Ecco perché San Giovanni a Piro, assieme a Paestum, Torchiara, Battipaglia, sarà una delle 30 piazze in cui Legambiente ha deciso per sabato e domenica di promuovere la raccolta di firme per la petizione sostenuta dalla rete di ong europee People4Soil. A San Giovanni a Piro, nei gazebo appositamente allestiti, domenica 23 aprile sarà possibile firmare per chiedere all’Unione Europea di introdurre una legislazione specifica sul suolo e fermare così la cementificazione perché, come dice Legambiente, per farlo “c’è bisogno di norme e regole efficaci e di sensibilizzare i cittadini affinché capiscano che la vera arte edilizia consiste nel restaurare e risanare ciò che il tempo e l’incuria degli uomini ha avviato al degrado e alla fatiscenza”. Si può firmare anche sul sito ww.salvailsuolo.it. L’obiettivo è raggiungere le 54mila firme in Italia e un milione in tutta Europa entro il 12 settembre prossimo.
Daria Scarpitta